Caiazzo. Addio Guardia Medica? Mobilitata l’intera amministrazione, in testa il sindaco Stefano Giaquinto. Nuovi tagli imposti da Bassolino?
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Da un lato votano contro le riforme, ma dall’altro, a quant’è dato intendere, i post comunisti che rispondono alle direttive del governatore afragolese continuano a studiare tagli ai danni della malcapitata utenza senza preoccuparsi dei miliardi buttati in super consulenze d’oro delle quali evidentemente nessun giudice ha mai trovato da ridire. E così nell’imminenza del ferragosto, mentre l’opinione pubblica sarà distratta dalle ferie e dal dramma “mondezzaâ€, che altri cervelloni pare non riescano a fronteggiare da decenni e, stranamente, si verifica soprattutto d’estate -per voce di popolo con grosso gaudio della camorra che ci guazza- secondo più che attendibile fonte al distretto sanitario caiatino potrebbe essere soppresso il servizio di Guardia Medica. Sulla carta, sia chiaro, si tratterebbe di mera sospensione, in attesa di attivare anche nel nostro terzo mondo sanitario un Psaut (pronto soccorso attrezzato con alcuni posti letto per fronteggiare le emergenze), ma non si comprende quale logica abbia potuto suggerire la soppressione di un servizio vitale prima di attivarne uno sostitutivo e sulla carta migliore. Sulla carta perché secondo altra, non meno attendibile fonte, in ossequio al principio del risparmio che deve prevalere sul diritto alla salute pubblica, benché prevista, anche l’attivazione dei Psaut sarebbe destinata a restare nel libro dei sogni. Tant’è vero che i locali di via Latina (ex uffici Uma), individuati nei mesi scorsi espressamente per attivare tale servizio, in seguito sono stati destinati ad ospitare il 118. Preoccupato per una ridda di voci che non può trovare valida motivazione nel paventato trasferimento (provvisorio?) a Formicola -già sede di Guardia Medica- il sindaco Stefano Giaquinto assicura la cittadinanza e gli stessi addetti ai lavori che l’intera amministrazione da lui presieduta si batterà con ogni lecito mezzo per impedire l’ennesimo scippo ai danni di un comprensorio fin troppo mortificato, invocando un’azione comune, nella certezza che l’impegno sinergico delle varie amministrazioni comunali, delle organizzazioni sindacali e soprattutto del popolo potrà impedire una manovra che si sarebbe cercato di far passare nel periodo di ferie.