Limatola, sabato trionfo del tempo e del disinganno.
Deprecated: preg_replace(): The /e modifier is deprecated, use preg_replace_callback instead in /membri/teleradionews/wp-includes/formatting.php on line 82
Il terzo appuntamento del festival “Il Trionfo del Tempo e del Disinganno†prevede per sabato 30 giugno un tuffo nel passato popolare e colto. Più precisamente, si tratta di un evento triplo, così organizzato. Alle ore 19.45, in Limatola, Fontana “Margherita de Tucziaco†prenderà le mosse una breve visita guidata al borgo antico di Limatola, in gran parte abbandonato e, quindi, quasi intatto nella sua struttura essenziale. Alle 20, sempre alla Fontana “Margherita de Tucziaco†sarà proposta la narrazione a più voci, in costume antico, “La ‘ngannatrice ‘ngannataâ€, adattamento di M. Russo e P. Di Lorenzo della III novella della “Posilecheata†di Pompeo Sarnelli (1684), narratrice Marilena Natale, musiche eseguite dal vivo dal Gruppo Vocale e Strumentale “Ave Gratia Plenaâ€. Alle ore 21, nello spazio antistante il Municipio si concluderà la serata con “Alla tavola del Re†– assaggi di cibi e bevande medievali e rinascimentali, con l’animazione musicale e di danza de “I Musici di Corte†e del Gruppo Vocale e Strumentale “Ave Gratia Plenaâ€, tutti abbigliati all’antica. Ingresso libero. Qualche dettaglio sui due momenti spettacolari della serata. La “Posilecheata†fu scritta da Pompeo Sarnelli (vescovo di Bisceglie), sotto pseudonimo, sul modello del “Lo cunto de li cunti†di Gian Battista Basile del quale proprio Sarnelli curò la ristampa nel 1674 coniando il titolo di “Pentameroneâ€, poi invalso nell’uso. Il contesto è quello favolistico e fantastico tipico della narrazione popolare, caratterizzato dai personaggi e dagli eventi archetipi delle fiabe (la matrigna, i figli abbandonati, le prove da superare, l’intervento dello spirito buono, il castigo dei malvagi etc.). Il testo è scritto in una lussureggiante lingua napoletana, ricca di spunti colti e popolari, capace di suggestioni ancestrali. Nell’allestimento proposto (quasi radiofonico!), la narrazione è suddivisa nei diversi personaggi e la musica (di tradizione orale) accompagna e commenta la vicenda. E’ una occasione per sperimentare emotivamente il profondo rapporto che ha legato la cultura dei leggenti/scriventi e la cultura degli ascoltanti/parlanti nella realtà storica della civiltà napoletana. Infatti, Napoli fu (ed è) l’unico luogo al mondo che, per quasi tre millenni, ha saputo rendere vitale e aggiornare (nella lingua, nell’arte figurativa, nella musica e nell’immaginario collettivo) il confronto tra i due mondi, quello aulico e quello etnico, altrove sbilanciato a favore dell’una o dell’altro. “Alla tavola del re†mostra l’altro possibile modello di civiltà , quello in cui la storia, la cultura, l’immaginario sono appannaggio solo dei potenti, dei ricchi, dei nobili, di una elite. Le musiche di corte del medioevo e del rinascimento accompagneranno gli inusitati sapori dei cibi (crespelle, “torta herbolataâ€, gran manciere, mortarolo, focaccia, guanti), tratti da ricettari del basso medioevo, documentati in uso nella corte angioina napoletana, e delle bevande (met, mulsum, hippocrasso, hydromele). Gli avventori ardimentosi saranno coinvolti nella pratica realizzazione di qualche danza, perché fu proprio il ballo l’elemento cruciale di riconoscimento, di appartenenza, di rappresentazione e di prestigio sociale dell’uomo di corte dal medioevo al barocco. L’evento è inserito nella III edizione de “Il borgo dei mestieri”, organizzato dalla Pro Loco di Limatola. La scheda storica sul monumento e il programma dettagliato sono sul sito: www.trionfo.altervista.org. –Â