Caiazzo. Acqua, carente soprattutto a San Giovanni e Paolo.
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Solita storia: a beneficio delle zone costiere? Non basta il lodevole impegno dell’amministrazione capeggiata dal sindaco Stefano Giaquinto per assicurare la costante erogazione idrica in particolare nelle zone più alte della città , soprattutto in questi giorni di calore torrido, anche se, grazie alle turnazioni disposte dall’assessorato alle risorse indiche, coordinato con parsimonia dall’assessore Gennaro Principe, generalmente i disagi sono contenuti o limitati agli ultimi piani, ovvero alle zone più alte. In particolare dalla frazione San Giovanni e Paolo giungono segnalazioni sempre più frequenti di disagi, perché a volte l’acqua viene a mancare negli orari più disparati, sicché è impossibile perfino programmare una doccia, la rasatura e perfino cucinare a giorni alterni un piatto caldo. Si fa per dire in quanto spesso dai rubinetti esce acqua scurastra o bianca come la calce, a quanto pare perché manca un erogatore programmato di cloro e i preposti si arrangiano aggiungendone quantità spropositate ogni mattina. Non è tutto perché, secondo attendibile fonte il motivo principale della penuria è direttamente conseguente alla scelta di privilegiare l’erogazione nelle zone costiere, come d’altronde aveva assicurato qualche sindaco nei mesi scorsi, a quanto si vocifera in seguito all’adesione al consorzio idrico. Acqua da sprecare nelle zone costiere, quindi, e pene dell’inferno per i residenti nei centri dell’entroterra casertano? Secondo la solita fonte il tutto sarebbe possibile ovvero favorito dalla presenza di una saracinesca di deviazione posta alla periferia di Caiazzo, sulla condotta principale, dove sistematicamente qualche smaliziato soggetto si recherebbe per ridurre la portata verso il centro caiatino a tutto vantaggio dell’utenza collegata a valle, fino alle zone costiere dove l’acqua arriverebbe potabile grazie all’esagerata aggiunta di cloro all’origine, poco importa se è nocivo per i residenti nelle zone interne, dove per loro “fortuna†l’acqua al cloro arriva sempre meno frequentemente.