Squille di Castel Campagnano. Asparagi: parte davvero la sagra…
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…rinviata per carenze igienico sanitarie? Continuano le polemiche a Squille per gli ostacoli burocratici frapposti all’avvio della Sagra degli Asparagi, programmato per martedì 24 aprile, rinviato al 28 per carenze documentali igienico sanitarie ma che ancora una volta potrebbe saltare perché, secondo attendibile fonte, nella mattinata di sabato sarebbe risultato irreperibile il funzionario preposto al rilascio dell’essenziale autorizzazione. Anche se, grazie all’attivismo degli organizzatori, che finora avrebbero registrato un notevole indebitamento per il noleggio delle strutture e l’acquisto di alimenti non conservabili, si dovesse riuscire ad ottenere in tempo utile l’essenziale scartoffia, si registrano polemiche fra quanti sono convinti che sia stato attuato un subdolo boicottaggio politico perché, a circa un mese dal voto, la sagra avrebbe rappresentato anche un’eccellente occasione per fare campagna elettorale, soprattutto da parte dei candidati residenti nella frazione, che già prima della presentazione delle liste erano ritenuti prevalenti in uno dei due raggruppamenti. Ma boicottare o comunque non adoperarsi per favorire lo svolgimento di una manifestazione capace lo scorso anno di richiamare migliaia di turisti perfino dall’estero, anche grazie ad un passaggio televisivo in Rai propiziato da due giornalisti caiatini, è considerato da molti un comportamento da “kamikazeâ€, da tenere presente proprio in occasione delle prossime elezioni locali. Gli ostacoli frapposti all’ultimo momento, sebbene l’organizzazione della manifestazione fosse nota sin dall’anno scorso e, pare, comunicata da mesi allo stesso Comune, hanno determinato effettivamente ingenti danni non solo per le tasche degli organizzatori ma anche e soprattutto per l’immagine che la frazione aveva saputo guadagnarsi in quanto moltissime persone e gruppi organizzati, venuti espressamente per godersi la sagra, sono stati costretti ad arrangiarsi diversamente, con notevoli benefici per i ristoratori e soprattutto gli  operatori agrituristici della zona, ma con grosso danno d’immagine per la sagra, dove molti hanno giurato di ritornare mai più.