Squille. Tutti al funerale. E i ladri fanno razzie.
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Nuovo espediente dei soliti ignoti per assicurarsi prosciutti, salumi ed ogni altro ben di dio a buon mercato. Mentre la gente si era riversata nella chiesa parrocchiale per partecipare al rito funebre officiato dal parroco don Antonio Rigoni in suffragio del compianto ex direttore dell’ufficio postale Angelo Aldi, scomparso l’altro giorno dopo l’acuirsi di vecchi mali, la squadriglia che, nonostante l’attivismo dei Carabinieri di Caiazzo comandati dal Maresciallo Asups Giuseppe Oliva, da tempo spadroneggia nelle campagne del comprensorio caiatino ha ben pensato di (ri)fare visita ad un anziano contadino residente in via Pietro dei Monaci, zona rurale limitrofa alle alture di Castel Campagnano, Ruviano e San Giovanni e Paolo. Ambito poco trafficato, quindi, e con diverse vie di fuga. Si è trattato in effetti di un “ritorno di fiamma” perché l’anziano O. N. T. già altre volte aveva subito visite domiciliari dei soliti ignoti che in due occasioni pare lo abbiano anche pestato, prima di arraffare tutto il possibile e dileguarsi. Prova del nove che le salsicce e le altre leccornie prodotte dai suoi familiari sono eccellenti, al punto da indurre i malviventi a tornare, non per caso, al momento opportuno, quando cioè i maiali erano passati a miglior vita, ovviamente secondo il punto di vista dei familiari, che, dopo aver superato gli estenuanti e sempre crescenti intoppi frapposti dalla burocrazia alla produzione familiare di salumi, credevano di essersi fatte le scorte per tutto l’anno. Invece a beneficiarne saranno i malviventi che, approfittando dell’assenza dell’intero contado, si vocifera tutto riversatosi in chiesa per riconoscenza verso il compianto direttore a riposo dell’ufficio postale, sempre pronto e disponibile verso tutti i compaesani, dopo aver scardinato un infisso posteriore della masseria che affaccia sulla strada di passaggio hanno avuto tutto il tempo di arraffare tutto il ben di dio pendente dal soffitto della cucina, caricarlo nella macchina con la quale sicuramente erano giunti nella zona emarginata e dileguarsi prima che terminasse la messa, annunciata con uno scampanio evidentemente utile anche ai malviventi. Secondo indiscrezioni anche altre razzie sarebbero state perpetrate, non solo sabato sera, nella stessa zona col medesimo rituale (si vocifera anche in qualche mattinata domenicale), ma le vittime sarebbero state impossibilitate a denunciarlo in quanto non avrebbero osservato tutto il rituale -repetita juvant, costoso ed estenuante- imposto dall’Asl, ovvero dalla burocrazia, ai contadini che, nel rispetto di una storica tradizione, per soddisfare le esigenze alimentari delle famiglie più numerose, solo soliti “fare la festaâ€, per le esigenze familiari, a più di un maiale. Un modo come tanti altri per indurre i contadini a dare un calcio alle tradizioni ed acquistare la salsiccia in macelleria, magari proveniente da stati extracomunitari meno esigenti anche per quanto riguarda l’igiene e la genuinità dei prodotti macellati. Â