Caiazzo, via Cozzi: la rabbia dei residenti.
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Appello a De Rosa: “meno fumo, più arrostoâ€. Chiusa al traffico da mesi in seguito ad una frana, lavori sospesi e… il Comune paga danni per decine di milioni. Sono davvero disperati alcuni residenti in via Cozzi, costretti diverse volte al giorno a fare un lungo giro per raggiungere, secondo il punto di residenza, il centro caiatino oppure la frazione San Giovanni e Paolo, dove, pare su sollecitazione di qualcuno, molti hanno avuto l’infelice idea di iscrivere i figli a scuola. Solleciti a quanto pare conseguiti all’esigenza di raggiungere il numero necessario di alunni per tenere in vita alcune classi che altrimenti avrebbero rischiato di saltare e fatti da qualcuno che conta dietro rassicurazione che a stretto giro la viabilità interrotta per frana sarebbe stata ripristinata. In effetti, lamentano i residenti, un primo intervento fu disposto con urgenza, ma si sarebbe rivelato inutile, se non più deleterio, in quanto assolutamente sommario, con spreco di materiali ed asfalto e conseguente appesantimento del già precario manto. In seguito a numerose lamentele dei residenti, i lavori di sistemazione della frana sono stati appaltati, affidati ed avviati ma, dopo qualche giorno, la ditta sembra scomparsa ed inutili sarebbero risultate le sollecitazioni e richieste di spiegazioni rivolte ai preposti comunali da alcuni residenti che, sentendosi presi in giro, prospettano una sottoscrizione da inviare al prefetto in quanto si sentono tagliati fuori dal mondo e ciononostante costretti a pagare tasse, tributi ed altri balzelli alla stregua dei cittadini “di serie Aâ€. Il problema sarebbe avvertito solo da alcuni residenti in quanto altri sarebbero forestieri, proprietari di una seconda casa che, sebbene definita rurale, avrebbe tutte le caratteristiche di seconda, lussuosa residenza, si vocifera dotata di piscina, altri confort ed enormi recinzioni che nulla avrebbero da spartire con le vere casa coloniche. Ad alcune famiglie è stata anche notificata l’ordinanza di sgombero da abitazioni ritenute pericolose, ma probabilmente nessuno si preoccupa di verificarne l’osservanza ovvero non vengono evacuate in quanto nessuno vi risiede stabilmente, ma neanche si sarebbe preoccupato di svuotarle. Di fronte ad una situazione definita catastrofica, alcuni automobilisti costretti ad effettuare più volte al giorno un lungo giro per raggiungere San Giovanni e Paolo rivolgono un appello all’assessore Rosa De Rosa, delegata per la frazione recentemente assurta agli onori delle cronache per alcune iniziative definite facete: meno fumo e più arrosto per i cittadini che sono e presto ritorneranno elettori. Nel frattempo, come i residenti avrebbero appreso da una persona addetta ai lavori, il Comune -cioè la comunità - ha dovuto pagare un corrispettivo superiore a dieci milioni delle sempre più rimpiante lire per danni subiti dalla macchina di un medico di Formicola nell’attraversare la strada incriminata, parcella del suo avvocato nonché spese per l’inutile difesa del Comune, affidata proprio ad un avvocato di San Giovanni e Paolo, interessi e quant’altro; il tutto in ossequio a sentenza del giudice di pace che non si è ritenuto di impugnare. Laconica la domanda: se non c’erano gli estremi per opporsi in primo e secondo grado, perché non cercare a tempo debito un accordo meno penalizzante per il Comune, o meglio girare la patata bollente all’assicurazione del Comune?Â