Caiazzo. A 26 anni dal terremoto ancora in attesa dei fondi.
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Ricorre il 23 novembre il ventiseiesimo anniversario del terremoto che squarciò  il meridione ed in particolare l’Irpinia, dove si registrò l’epicentro, creando gravi danni anche nelle contigue province e quindi anche nel casertano. Per alleviare i disagi patiti dalle popolazioni colpite dal sisma il governo ha stanziato centinaia di miliardi ed emanato diverse normative atte alla ripartizione dei fondi, fra cui spicca la legge 219 del 1981, in parte emendata con successive norme ed in particolare con la legge 32 del 1992 che favorisce i proprietari di prima casa occupata al momento del sisma anche se nel frattempo, sulla base di apposite graduatorie, le amministrazioni locali avevano autorizzato anche i proprietari di seconde case ed abitazioni non occupate al momento del terremoto l’esecuzione dei lavori con assicurazione di futuro finanziamento. In tali condizioni si sono ritrovati numerosi nuclei familiari, anche caiatini, che, sulla base di tali assicurazioni, anche ricorrendo a prestiti bancari, hanno anticipato i fondi, ovvero hanno ben pensato di affidare i lavori ad imprese che poi, venuti meno i finanziamenti promessi, si son trovate in serie difficoltà , talvolta essendo costrette al fallimento. Ma anche molti privati si sono indebitati seriamente, nei confronti degli imprenditori o delle banche, essendo pertanto costretti ad avviare nei confronti delle amministrazioni locali dei procedimenti giudiziari non ancora conclusi. È il caso di un maresciallo a riposo della Benemerita che alla morte dei genitori ha, si, ereditato dei beni immobili, ma anche il credito nei confronti del Comune, più volte rivendicato senza alcun utile riscontro. Dopo oltre un quarto di secolo, quindi, si prospetta un’ennesima azione giudiziaria dai risvolti inimmaginabili, ma che la dice lunga sul male che affligge gran parte delle pubbliche amministrazioni, cosiddetto burosauroÂ