L’avvocato nel cassetto. Assegni in protesto, come pagare.
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di Donato Emma. L’avvocato Andrea Missaglia, esperto di problemi legati agli investimenti e consulente di Websim, risponde ai quesiti dei nostri lettori. Se desiderate anche voi un consiglio legale sul mondo degli investimenti, potete inviare le vostre richieste all’indirizzo “info@websim.it”, previa registrazione gratuita al sito. Troverete la risposta su “www.websim.it”. Domanda. Mio padre aveva acquistato a suo tempo delle obbligazioni Parmalat. Mi sono fatto consegnare la documentazione relativa ed ho scoperto che l’ordine era stato raccolto presso il domicilio di mio padre dall’addetto allo sportello titoli. É possibile impugnare l’acquisto? (L. F.). Risposta. Il Testo Unico della Finanza agli artt. 30 e seguenti detta una particolare disciplina relativa all’offerta fuori sede di strumenti finanziari. Gli obblighi principiali sono sostanzialmente due: la necessità di informare l’investitore del diritto di recesso da esercitare entro sette giorni e l’obbligo di impiegare promotori finanziari. La mancata informativa circa il diritto di recesso comporta, per disposizione di legge, la nullità del contratto mentre il mancato impiego di un promotore finanziario non ha alcuna sanzione espressamente disposta dalla norma: a mio parere, il mancato impiego del promotore finanziario non dovrebbe comportare l’invalidità del contratto. La recente giurisprudenza di merito sviluppatasi sugli scandali finanziari degli ultimi anni è invece più propensa ad individuare una nullità contrattuale in ogni violazione della normativa primaria e secondaria di settore. É quindi plausibile che un contenzioso siffatto portato all’attenzione del Tribunale potrebbe avere esito positivo, pure in presenza dell’avviso relativo al diritto di recesso, anche in base alla semplice circostanza del mancato intervento di un promotore finanziario. Domanda. Tempo fa ho partecipato ad un’OPV di azioni emesse da una società estera. Inutile dire che nel corso degli anni il valore dei titoli è andato sempre più riducendosi ma non ne ho mai disposto la vendita in quanto erano quotati su un mercato estero e la cosa sarebbe stata troppo onerosa. Ora sono stati ammessi alle quotazioni anche in Italia. Posso venderli sul mercato italiano? Se li vendo in perdita, maturo una minusvalenza fiscalmente detraibileâ€? (L. C.). Risposta. La risposta è positiva ad entrambi i quesiti: se i medesimi titoli sono ora quotati anche su Piazza Affari sarà possibile venderli su questo mercato profittando delle commissioni più contenute solitamente applicabili alle transazioni nazionali. Nel caso in cui il titolo fosse venduto in perdita (tenendo conto anche dell’eventuale guadagno/perdita valutari), la minusvalenza conseguita potrà essere utilizzata per compensare i guadagni futuri. Domanda. É possibile trasferire le minusvalenze da un conto all’altro? (L.O.). Risposta. All’interno del regime del risparmio amministrato è possibile trasferire le minusvalenze realizzate nell’ambito di un rapporto solo previa estinzione dello stesso. In tale occasione la banca/Sim provvederà a formare un certificato che dovrà essere consegnato alla banca presso la quale si detiene l’altro conto che beneficerà del credito d’imposta (i due conti devono essere intestati ai medesimi soggetti). Se, invece, si desidera mantenere in vita tutti i rapporti in essere, per poter compensare le minusvalenze realizzate su un conto con le plusvalenze realizzato su un altro è necessario optare per il regime di tassazione ordinario: in tal modo le compensazioni verranno effettuate direttamente in sede di dichiarazione dei redditi. Domanda. Ho subito il protesto di un assegno e vorrei evitare le sanzioni conseguenti. Sono pronto a pagare ma non riesco a rintracciare il possessore del titolo (l’assegno ha avuto più girate). Cosa posso fare? (S. P.). Risposta. L’art. 8 della legge 386/90 prevede che il pagamento di quanto dovuto possa essere fatto a mani del notaio che ha levato il protesto oppure costituendo un deposito vincolato al portatore del titolo presso la banca trattaria. Domanda. Per problemi finanziari ho saltato delle rate del mio mutuo ipotecario e la banca mi ha inviato una lettera di costituzione in mora e decadenza dal beneficio del termine chiedendomi di restituire tutto il capitale residuo. Ora ho recuperato la somma necessaria per pagare le rate arretrate e le penali, posso riattivare il mutuo? (Anonimo). Risposta. Da un punto di vista strettamente giuridico, a seguito della decadenza dal beneficio del termine non è più possibile riprendere a pagare le rate anche se viene sanata la morosità pregressa. Di fatto, peraltro, capita spesso che le banche accettino di riattivare il contratto rinunziando a pretendere il pagamento immediato del capitale residuo. Prima di versare il dovuto, è quindi opportuno contattare direttamente la banca per verificare la fattibilità di una simile operazione.