Caiazzo. Antenne, pubblicato l’avviso-ricerca aree per l’installazione;
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In tutti i casi la “Dia†per via Guadanelle sarà bloccata. È stato pubblicato all’albo pretorio comunale e, con vistosi murali, nell’intero comprensorio caiatino l’avviso con il quale l’amministrazione comunale ricerca aree destinate all’installazione di antenne per la telefonia mobile. Non solo quelle future ma anche le esistenti, visto il chiaro riferimento all’adeguamento nell’avviso, di seguito riportato per sommi capi: Premesso che il regolamento comunale per l’installazione, l’adeguamento, il controllo e l’esercizio degli impianti di telecomunicazione, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 25/2002 dispone all’articolo 4 che l’amministrazione approvi, con le identiche modalità previste dalle vigenti leggi per gli strumenti urbanistici attuativi, il Piano Regolatore dei campi elettromagnetici che individui le aree in cui è possibile localizzare tali impianti fuori dai centri e nuclei abitati; osservato che questo Comune non dispone di aree idonee a tali installazione e che, pertanto, le aree da individuare non potranno che essere di proprietà privata; rilevato che è intenzione dell’amministrazione avviare una programmazione delle localizzazioni ed aggiornare costantemente la relativa mappatura, tenendo conto delle esigenze del servizio telefonico, della situazione degli impianti esistenti, della prossimità a siti sensibili, della possibilità di individuare aree compatibili con la localizzazione degli impianti; ritenuto a tal fine necessario individuare i siti idonei all’installazione delle antenne in oggetto, la cui collocazione sia espressione (degli interessi, ndr) non solo dei gestori ma anche dei singoli cittadini; si rende noto che entro dieci giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso (cioè entro il 6 agosto 2006, ndr) tutti i cittadini che ritengano di disporre dì appezzamenti di terreno aventi le caratteristiche necessarie potranno presentare apposita dichiarazione di disponibilità all’inserimento di questi ultimi nell’elenco delle localizzazioni per installazioni di antenne di telefonia mobile, unitamente a tutta la documentazione necessaria a provare la sussistenza dei requisiti stessi, tenendo presente che non è possibile localizzare impianti: sopra scuole di ogni ordine e grado pubbliche e private, asili nido pubblici e privati, all’interno di parchi pubblici, parchi gioco e aree di verde attrezzato; sopra strutture di tipo sanitario, edifici per il culto o loro servizi ed annessi, edifici contenenti funzioni di carattere assistenziale in genere, strutture turistico-ricettive, edifici di interesse storico, anche se non vincolati al sensi della legge 1089/39; edifici adibiti a residenza o permanenza continuativa di persone superiore a quattro ore; all’interno di aree vincolate ai sensi delle leggi 1497/39 e 431/85 e per decreti specifici. Requisiti indispensabili: gli impianti fissi per telefonia mobile potranno essere installati esclusivamente: a una distanza minima di 250 metri da edifici adibiti alla residenza o permanenza di persone non inferiori a 4 ore; a distanza (minima, ndr) di 400 metri da strutture scolastiche, parchi gioco, ospedali, case di cura e simili, misurati dal limite esterno dell’area di pertinenza per linea d’aria e non stradale. Le distanze devono intendersi riferite a 360° rispetto al centro di emissione del segnale. La documentazione relativa ai siti proposti sarà sottoposta al vaglio della commissione consiliare all’uopo già istituita ed ai tecnici cui l’amministrazione riterrà opportuno fare ricorso. Intanto, anche ad evitare inutili allarmismi, è doveroso precisare che, a prescindere dalle future aree, l’amministrazione comunale ed in particolare il sindaco Stefano Giaquinto è fermamente intenzionato a rigettare la Dia presentata dalla Ericsson per conto della “Tre†ovvero impedire l’inizio dei lavori, stranamente già dati per scontati, in via Guadanelle, sulla base di elementi, acquisiti da tecnici e legali, più che sufficienti a impedirlo soprattutto se, come si vocifera, risulta vero quanto fatto rilevare dall’associazione ambientalista “Fare Verde†circa la necessità di un parere preventivo di Asl ed Arpac che, seppure scontato, non sarebbe stato acquisito o comunque prodotto al Comune dagli interessati insieme alla dichiarazione di inizio attività .Â