Caiazzo, attenzione concentrata sul miracolo di S. Pantaleone.
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Caiazzo. Conclusi i festeggiamenti in onore di S. Anna e di tutte le nonne, attenzione concentrata sul miracolo di S. Pantaleone: la liquefazione del sangue attesa oggi, dopo 1701 anni dal martirio, attuato dai miscredenti il 27 luglio 305. l’artistica teca dotata di storico sigillo vescovile esposta alle preghiere dei fedeli. (allegata foto: parroco mostra teca col sangue liquefatto) Conclusi i sentiti festeggiamenti in onore di sant’Anna con la processione, l’omaggio di un quadretto a tutte le nonne e, secondo una storica tradizione, l’accensione per tutta la notte di lumini sui davanzali del centro antico, l’attenzione dei fedeli è concentrata sulla festa di san Pantaleone, di cui proprio oggi la chiesa ricorda il martirio. Il santo è particolarmente venerato in Caiazzo perché nel duomo caiatino è storicamente custodita un’artistica teca contenente un’ampolla con sangue del martire, che di solito accenna a una liquefazione più o meno vistosa proprio nella ricorrenza del trapasso, registrato negli annali ecclesiastici il 27 luglio dell’anno 305. Diciassette secoli dopo il martirio, dunque, ha continuato a mostrare vitalità il sangue del santo, che non volle rinnegare la fede cristiana neanche di fronte alla minaccia, puntualmente attuata da alcuni miscredenti, dell’estremo supplizio. Comprensibile, quindi, che oggi i fedeli auspichino la liquefazione totale del sangue di S. Pantaleone, la cui ampolla è munita di sigillo con autentica vergata di proprio pugno dal vescovo aquilino monsignor Ludovico Sabatini. Come, del resto, più volte ha invocato dal pulpito lo stesso parroco monsignor Antonio Chichierchia che anche oggi, nel corso delle funzioni liturgiche, spera di poter dare la fausta novella al popolo riunito in preghiera. L’artistica teca contenente la preziosa ampolla è già esposta da alcuni giorni in una cappella del duomo, presso la quale i fedeli si trattengono ad implorare il santo anche perché -come per il miracolo di S.Gennaro, semplicemente più noto- tradizione vuole che alla liquefazione del sangue vengano attribuiti auspici, favorevoli per la comunità , in modo proporzionale all’evidenza del prodigioso evento.