Caiazzo. Mamma arrabbiata denuncia
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Riceviamo e pubblichiamo una missiva aperta a Roberto Di Iorio: “Gentilissimo signor Diiorio Roberto, mi rivolgo a lei pubblicamente, mi sento offesa, mortificata e umiliata, sono una madre di famiglia che fa i salti mortali per poter mettere un piatto a tavola ai miei bimbi piccoli, mio marito lavora a giornate, non ce la caviamo bene, ma viviamo con tanta dignità . Una volta al mese vado alla Chiesa di (omissis) a prendere il ‘pacco viveri’ per le persone povere, ma ultimamente il nostro caro S** (omissis), sta veramente esagerando. Essere poveri non significa assolutamente essere automaticamente mancati di rispetto, i prodotti CEE che vengono distribuiti, spesso e volentieri sono scaduti, ma vengono consegnati ugualmente, tanto a mangiarli siamo noi poveretti. Prodotti che restano nella stanza della chiesa settimane e settimane, per poi consegnarli scaduti. Già da tempo ho notato tra coloro che vengono a ritirare il pacco viveri, persone con appartamenti e terreni di loro proprietà , persone che lavorano ed hanno belle macchine e la cosa già non mi sembra giusta. Poi ho visto che quando i prodotti vengono scaricati, ve ne sono di diversi che spariscono, io non intendo mal pensare, non è mio compito, ma la cosa è realmente strana. Mi auguro che qualcuno se ne interessi, ma come al solito tutto verrà dimenticato, le sarei grato se potesse interessarsene lei. Signor Diiorio dimenticavo di dirle, sempre riguardo ai pacchi viveri per indigenti, le targhette che indicano la scadenza sul formaggio, il più delle volte è strappata. In modo da non poter vedere che è scaduto”. La redazione precisa di essersi limitata a riportare quanto segnalato, con piena facoltà di verifica, aggiungendo che a volte la scadenza è meramente indicativa.