Matese. Bandi, non bandi-ti!
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Matese. Bandi, non bandi-ti! Riceviamo e pubblichiamo: “Al Redattore di Teleradio News. Caro redattore, ti ringrazio per aver pubblicato integralmente la mia lettera aperta al Presidente del Parco Naturale del Matese. Grazie anche per il titolo che hai dato al pezzo perché forse era l’unico modo di aprire un dibattito e forse qualcosa di più su questa penosa questione. In premessa, devo, tuttavia, fare qualche rilievo: il titolo (“Matese, nuovi bandi-tiâ€, ndr.) è il più funzionale per sviluppare dei ragionamenti sul tema ma, ti prego, il termine banditi proprio non ci si addice. Non siamo fuorilegge e non vogliamo coartare, fare violenza a chicchessia o appropriarci dei beni degli altri con la forza, uccidendo chi si oppone. Dacci almeno la dignità etico-storica del titolo di briganti, molti dei quali, almeno dalle nostre parti, lottarono per grandi cause. E poi, nel titolo c’è una contraddizione in termini: Nuovi banditi per gli scippi politici? Ebbene, non possono esserci nuovi banditi se non ve ne sono già stati e ti assicuro che per trovare questa gente devi rivolgerti… altrove. Il Matese, anche in questo ha una sua dignità storica e, chi conosce un poco di storia locale, sa che tutte le proteste fatte particolarmente dai gallesi e vallelunghesi (gli abitanti della frazione di Gallo), per ottenere la strada, la luce, il telefono, l’acqua, sono state sempre proteste “civiliâ€. Memorabile l’astensione dalle urne in una delle prime Elezioni Politiche in cui, per protesta, votò un solo abitante, il gurù della frazione, Ciannitt. Oggi, poi, può essere chiamato bandito chi lotta per la propria terra, per non far estinguere intere comunità ridotte a una mala sopravvivenza? Non ti sembra giusto che si faccia sentire la propria voce alle istituzioni che non vogliono sentire? A quelle istituzioni che, anzi, hanno tolto, o hanno quasi chiuso quelle poche strutture che avrebbero dovuto essere il volano per il decollo del Parco? Che fine hanno fatto le guardie ambientali provinciali? Sono di guardia agli innumerevoli†panettoni “ di pestifera monnezza di Caserta, Marcianise e dintorni? O vanno a fare il bagno, per provarne la salubrità nelle “ chiare acque “ dei Regi lagniâ€? Quali funzioni importanti, tanto da essere indispensabili in sede, svolgono presso l’Amministrazione Provinciale i reduci di PIedimonte? O forse sono rientrati in sede per permettere ai colleghi provinciali di usufruire delle meritate ferie? Riprendendo il discorso: sono, invece, da considerare banditi coloro che vogliono tutelare, come hanno fatto per millenni, l’integrità del territorio e non farsi depredare dei prodotti naturali di cui è ricco? E’ un fuorilegge chi vuole che i turisti che visitano il Matese (il Parco Naturale del Matese) paghino il biglietto come quando si va a visitare l’Orto Botanico, Gardland, i giardini della Reggia Vanvitelliana? Perchè chi va a pescare al Lago Verde deve pagare e chi viene a pescare ne limpide acque del Lago di Gallo no? Quando parlo di barriere, egregio redattore, parlo di posti di controllo per far entrare i visitatori e poi per ispezionare cosa portano via. Credo che non ci sia nulla di male altrimenti perché un abitante del Matese dovrebbe pagare il pedaggio autostradale o l’ingresso ai vari musei? E poi, l’autodeterminazione è una necessità per non morire, dato che gli enti provinciali, regionali e lo stesso Stato non danno aiuti. Io proporrei al Presidente del Parco di organizzare una lista di tutti coloro, pensionati, associazioni, liberi professionisti, che vogliono dare il loro tempo libero per il funzionamento del Parco. Sono convinto che sarebbe un successone e risolverebbe molti problemi. Mi scuso di essermi dilungato tanto e mi auguro che da oggi siano in molti a rispondere al suo interrogativo. Cordialmenteâ€. (Pio Iannitti) La redazione condivide e ringrazia: come ben sa il consumato giornalista e docente, un titolo “forte†richiama molto più l’attenzione…