Pidimonte Matese. Nove denunciati.
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Pidimonte Matese. Nove denunciati. Per reati che vanno dal furto con scasso, alle lesioni e minacce, per finire al reato di immigrazione clandestina. Ennesimo blitz dei Carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, contro il fenomeno dei furti e di altri reati contro la persona, che creano maggior allarme sociale. Il primo delle nove persone finite nella rete dell’Arma, è G.D., 30enne, di Piedimonte Matese, nei suoi confronti i militari della locale Stazione hanno eseguito un ordine di carcerazione con contestuale sospensione del provvedimento emesso dalla competente Autorità Giudiziaria, in quanto riconosciuto responsabile di furto aggravato, commesso con la complicità di un’altra persona, nel dicembre del 2006. Sempre per furto aggravato, i militari del Nucleo Radiomobile, hanno notificato un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di A.F. e G.S., entrambi 20enni di Piedimonte Matese, per un raid commesso ai danni di un autolavaggio di Alife nell’ottobre del 2008. Per una serie di reati, che vanno dalla minaccia aggravata alla violenza privata, dal porto abusivo di armi alla tentata estorsione, è stato notificato dai Carabinieri della locale Stazione un avviso di garanzia nei confronti A.V., 57enne, D.V., 26enne, M.V., 29enne, tutti reati commessi nel maggio del 2008 ai danni di C.R., 30enne, a sua volta finito nei guai per minacce e lesioni personali nei confronti dei primi tre indagati. Infine a Capriati, gli uomini della locale Stazione, a seguito di una attività investigativa, hanno emesso una denuncia a piede libero nei confronti di A.K., 43enne di origine marocchina, e C.M., 40enne, entrambi residenti nel nord Italia, in quanto riconosciuti presunti responsabili del furto di un telefonino cellulare commesso ai danni di una studentessa di Capriati, nel maggio del 2009. Nel corso di una ulteriore attività di indagine è stata inoltre recuperata refurtiva, consistente in oggetti preziosi per un valore complessivo di oltre 2.000,00 euro e arnesi atti allo scasso, utilizzati per commettere i furti.Â