Piana di Monte Verna. Sequestrato deposito di gas.
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Piana di Monte Verna. Sequestrato deposito di gas. Anche a Piana di Monte Verna le fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro un distributore di bombole di gas. Proprio nei giorni in cui il tema sul contrasto alle organizzazioni criminali è di attualità , il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta assesta l’ennesimo duro colpo alla criminalità organizzata, in un contesto martoriato dagli interessi illeciti dei clan malavitosi. In particolare, la Tenenza di Mondragone ha dato esecuzione al provvedimento di sequestro di beni disposto dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Collegio per l’applicazione di misure di prevenzione – su proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Napoli, in danno di un noto imprenditore casalese, D. G., operante nel settore della distribuzione del gas, nei cui confronti sono stati emessi nel tempo plurimi provvedimenti giurisdizionali (sentenze ed ordinanze applicative di misure cautelari coercitive). Infatti, in data 22 marzo 2007, il G.I.P. presso la Procura della Repubblica di Napoli disponeva nei confronti dello stesso la misura della custodia cautelare in carcere, in ordine ai reati di estorsione aggravata in danno di V. G., O. M. ed O. S., nonché di illecita concorrenza con minaccia o violenza aggravata perché, in concorso con S. G., compivano nella zona di Mondragone e limitrofe atti finalizzati ad instaurare un regime monopolistico del settore commerciale della distribuzione del gas. Il 29 ottobre 2007, sempre il G.I.P. di Napoli ordinava l’irrogazione nei confronti del citato imprenditore della custodia inframuraria per essersi reso responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa, commessa sempre in Mondragone e zone limitrofe fino al 2005. In particolare, veniva contestato al predetto D. G. il ruolo da questo ricoperto quale percettore di tangenti per conto del clan LA TORRE versate mensilmente dalla ECO4 S.p.A. alla comprovata partecipazione, le condotte di concorrenza violenta realizzata avvalendosi della forza di intimidazione promanante dal gruppo criminale di zona, l’aver svolto attività di protezione in favore dei soggetti assunti presso la ECO4 su imposizione o, comunque, tramite l’intervento di soggetti legati al clan, l’ausilio offerto alla citata società al fine di consentirle l’ottenimento della certificazione antimafia, il contributo consapevole fornito allo sviluppo di un’ulteriore azione estorsiva posta in essere dal clan LA TORRE ai danni di O. M., nonché la circostanza che egli avesse consentito di utilizzare i locali di un’impresa nella sua disponibilità quale luogo di ricovero dei latitanti F. G. e C. E. e di aver consentito l’occultamento delle armi in uso a questi, come acclarato dalla P.G. che, proprio in quel luogo, traeva in arresto i due e vi rinveniva anche numerose armi da fuoco. (Fonte: Caiazzo Rinasce)