Napoli. Trasporti locali nella bufera.
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Napoli. Trasporti locali nella bufera. Metrò Campania, guerra cartacea. Circostanziata denuncia sulla precarietà del trasporto pubblico locale indirizzata a: “Ministro dei Trasporti, Roma, Direttore Trasporto Regionale Campi Flegrei Napoli, Presidente Regione Campania Napoli, PolFer Campi Flegrei Napoli, Gabibbo Mediaset, CGIL Napoli e per conoscenza al Centro di Giustizia Minori Napoli: Sono Giovanni Carbone, residente in Torre del Greco, educatore in servizio presso il Centro di Giustizia Minorile di Napoli. Premesso: Sono un pendolare. Mi servo, quando posso, del servizio falsamente nominato metropolitano che da Santa Maria la Bruna, frazione di Torre del Greco, raggiunge Napoli fino ai Campi Flegrei tra mille difficoltà e ritardi costanti. Col termine Metropolitana o anche Metrò si intende un sistema di trasporto rapido di massa su ferro, a ordinata elevata frequenza di corse, circolante in sede propria e senza interferenze, regolato da sistemi di segnalamento e sicurezza della circolazione. A Napoli si configura forse come servizio metropolitano la nuova linea collinare. Essa ha una frequenza media di un treno ogni quindici minuti. I convogli, privi di aria condizionata, rispondono più o meno ai criteri previsti. La linea tradizionale che collega Napoli-piazza Garibaldi con la zona Flegrea non presenta i parametri identificativi di massima definiti dalle norme UNI 8379, che la distinguono da una ferrovia generica, peraltro incontrollata e perciò disordinata , lenta e inattendibile. Ancora peggio è indicare, sulle ufficiali tabelle, metropolitano il servizio che la Ferrovia assicura tra i Campi Flegrei fino a Torre Annunziata, una volta garantito fino a Castellammare di Stabia. Saranno poco più di una decina le corse previste nell’arco di una giornata. Il sabato, nei prefestivi e nel periodo dal 10 luglio al 31 di agosto il servizio è in massima parte sospeso, come si evince dai cartelli orari. Da una decina di giorni il servizio è di nuovo soppresso senza essere annunciato né via radio, né con avvisi chiari e visibili. Sicché io napoletano - non dico io di un’altra città o addirittura straniero - dopo aver consultato l’orario dei treni, scendo giù nella stazione di piazza Garibaldi per prendere il falso metrò per S. Maria la Bruna. Non viene annunciato in ritardo, neanche che è stato soppresso né viene comunicato il servizio sostitutivo con autobus. Oggi 18 settembre alle ore 14,15 circa, come tutti i giorni, sul binario 1 vi è una calca di pendolari: quelli che aspettano il treno per Gianturco o per Salerno o per Caserta. Non mi è possibile scorgere qualche pendolare in attesa come me. Salgo su. Le nuove scale mobili non funzionano. Una pena è vedere gli anziani trasportare a mano i loro pesanti bagagli o vedere arrancare i diversamente abili. Problema comune alle numerose stazioni ferroviarie non importa di quale azienda: circumvesuviana, cumana…! Mi reco presso l’Assistenza Clientela, con il rischio di perdere il treno se in ritardo. Chiedo informazioni all’unico affollato sportello. Il responsabile mi dice che il treno è regolarmente riportato sul monitor come in corsa. Aggiunge di non essere in grado di darmi notizie circa il suo ritardo o soppressione o sostituzione. Mi dice di fare attenzione agli annunci radio, che la società Metropolitana male interagisce con Trenitalia alla quale appartiene, di non essere perciò in condizioni di dare opportune indicazioni, di non conoscerne il responsabile né dove siano ubicati gli Uffici Amministrativi della società Metropolitana. Fortemente penalizzato, sono obbligato a provvedere diversamente. Il pomeriggio del 21 settembre chiedo al Dirigente Movimento di S. Maria la Bruna se l’indomani fosse stato riattivato il servizio da tempo sospeso. A concessione mi riferisce che giorno per giorno si hanno notizie in merito. Ufficiosamente e in sordina svela che il disservizio è dovuto alla mancanza di 60 macchinisti. Probabilmente la sospensione dei treni previsti per la tratta Torre Annunziata-Campi Flegrei si protrarrà ancora per chissà quanto. Tanto asserisce il dirigente presente. Ho iniziato il giorno 22 il ciclo di cure termali presso lo stabilimento di Agnano, facilmente raggiungibile col metrò funzionante. In questo periodo non è. Devo provvedere diversamente. Il carente servizio di trasporto urbano di Torre del Greco, integrato da quello privato spesso abusivo e spesso indisponibile per scarsa convenienza ad arrivare fino alla stazione della circumvesuviana, mi obbliga ad usare l’autovettura per raggiungere Leopardi. Non trovo parcheggio. Ho versato la settimana scorso circa 100 euro per una multa dovuta per sosta vietata nei paraggi. Lascio la vettura a un chilometro di distanza da Leopardi che raggiungo a piedi. Per questi disagi scendo di casa circa un’ora prima rispetto al caso in cui i treni della Metropolitana funzionano regolarmente. Il 22 settembre, a Campi Flegrei intorno all’una e trentacinque chiedo al dirigente sig. Trani, nell’Ufficio Movimento, notizie sul treno delle 13,40 in partenza per Torre Annunziata. Questi chiama a telefono qualcuno che gli riferisce della soppressione del treno e della sua sostituzione con autobus. Lo stesso sig. Trani chiama qualcun altro per avere notizie sull’autobus sostitutivo che, si dirà , partirà con 40 minuti di ritardo. Gli chiedo chi fa capo alla società Metropolitana. Fa ancora riferimento al suo Capo. Questi si riserva una mezzoretta per una presumibile risposta. A questo punto il sig. Trani mi scoraggia a servirmi del poco frequentato autobus fantasma, sicuramente esoso per la cassa regionale e quasi inutile per gli utenti, perché impiega sicuramente troppo tempo ad arrivare alle varie destinazioni, indotto ad attraversare i vari trafficati centri urbani; mi suggerisce di servirmi di metrò e vesuviana e di rivolgermi alla Polfer per un ogni eventuale reclamo. Cosa che faccio. Erano in sei nella sala operativa. L’Intendente, su richiesta, mi ha fatto poi accomodare nell’ufficio per l’esposizione dei fatti. Spiazzato, ha prima tentato di farmi capire che la quotidiana utenza si è abituata al disservizio per cui poco o niente necessita l’annuncio quotidiano della soppressione dei treni previsti per la tratta in questione. Insomma l’andazzo a Napoli è questo ed è difficile dominarlo. Insisto per deporre. Qui l’Intendente, blaterato tra i denti il suo cognome, tanto è comunque facilmente identificabile per l’ora e il posto di lavoro, m’invita a esporre i fatti per iscritto. Tanto premesso e che dal mio stipendio sono stati detratti questo mese € 865. Chiedo: Che ai treni si dia una giusta nomenclatura. Come non è pensabile chiamare dottore un ragioniere o chi sta per laurearsi, come non è giustificato designare un treno regionale Eurostar, così non deve essere indicato come servizio metropolitano un treno generico neanche tenuto ad osservare una tabella oraria. Sarà più logico definire i treni di cui si parla Omnibus che rispettano indicativamente una flessibile tabella di marcia per vari incomprensibili motivi. Che le stazioni abbiano uffici o mezzi d’informazioni in grado di offrire ogni spiegazione utile per l’uso dei treni non importa appartenenti a quale società delle quali sappiano indicare i vari dirigenti e loro sedi di lavoro. * L’intervento del Sindacato per far chiarezza sul caso. * Che la Polfer raccolga l’esposto, dal quale si evincono le varie omissioni di atti d’ufficio e l’attribuzione indebita di Metropolitana a treni generici, da inviare agli organi giudiziari, che, nel facile caso di archiviazione, si prega ne diano notizia. In fede Giovanni Carbone. Ad integrazione di quanto già esposto, tengo a precisare: Che l’Ispettore De Marco in servizio il 23 settembre scorso presso la stazione polfer dei Campi Flegrei ha resistito a ricevere il mio elaborato a suo dire privo di forma e contenuti utili ad un eventuale trasferimento dell’atto agli organi giudiziari. L’interruzione di pubblico servizio per tempo indeterminato, l’omissione degli annunci di soppressione dei treni e della loro sostituzione con servizio alternativo, l’incapacità dell’Assistenza Clientela presso la stazione centrale di Napoli a dare informazioni corrette circa i treni della falsa Metropolitana diretta a Torre Annunziata, questi disservizi non sono stati considerati dall’ispettore De Marco tali da essere inoltrati, suo tramite, alla Procura della Repubblica. Di aver recapitato nello stesso giorno la presente anche al dr. Gambardella Ferdinando, Ispettore del Trasporto Regionale Campania, successivamente incluso tra i destinatari. Nei suoi uffici dei Campi Flegrei non è stato possibile protocollare la lettera perché consegnata a mano, né era attivo l’URP per qualche giorno chiuso. Tanto per dovere. In fede Giovanni Carboneâ€. Queste, invece, le risposte: “Ministero Infrastrutture e Trasporti, il Capo della Segreteria e del Ministro. Gabinetto, Uffici Diretta Collaborazione Ministro, Segrmin, Registro ufficiale. Egregio Sig. Carbone, in riferimento alla Sua lettera del 23 settembre 2009 con la quale evidenzia la difficile situazione legata al servizio di trasporto metropolitano, facendo riferimento specifico alla tratta Santa Maria la Bruna – Napoli Campi Flegrei, Le comunico di aver trasmesso la Sua nota agli Uffici competenti, che provvederanno a fornirLe informazioni in merito. Voglia gradire i miei più cordiali saluti. Emilio Brogi 07 ottobre 2009. *Trenitali, Gruppo Ferrovie dello Stato. Divisione Passeggeri Regionale. Il Responsabile Commerciale. Gentile signor Carbone, abbiamo ricevuto presso i nostri uffici la sua segnalazione, e ne abbiamo letto con attenzione ma anche con personale interesse, il contenuto. In primo luogo desideriamo porgerle le nostre scuse, e quelle della società che rappresentiamo Trenitalia S.p.A, per quanto accadutole nei giorni segnalati. Scuse non prive di grande rammarico, per non essere riusciti ad offrire un servizio aderente alle sue personali aspettative di mobilità . La nostra società è da sempre impegnata nello sforzo di offrire ai suoi clienti un servizio sicuro, comodo e funzionale. Una delle maggiori priorità che muove la nostra missione operativa è quella di organizzare un’offerta di trasporto soddisfacente per i nostri viaggiatori, cercando di aderire alle necessità segnalateci puntualmente dalle Associazioni dei Consumatori e dei Clienti. Desideriamo pertanto fornirle maggiori chiarimenti su quanto evidenziato nella sua comunicazione. Sono denominati “metropolitani†in Campania i treni che concorrono all’offerta di “Metropolitana Regionaleâ€. Tale servizio consiste nell’utilizzazione del passante ferroviario di Napoli (Villa Literno - Napoli Gianturco) per i treni provenienti e diretti nell’area metropolitana di Napoli: Formia, Salerno, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia. Recentemente, dal 5 aprile 2009, rientrano nel circuito anche Caserta e Capua. Si tratta di un sistema che consente di raggiungere in maniera capillare, senza i disagi conseguenti la discesa e la salita su più convogli, le località cittadine servite dal passante. Tutti i collegamenti citati, con diverse frequenze di servizio, concorrono a realizzare una frequenza di tipo metropolitano (circa 6’) nell’area Urbana di Napoli. Tale impostazione di servizio, fortemente voluta dal committente regionale, ha come obiettivo principale l’elevata frequenza di servizio nel tratto metropolitano. Tale frequenza, recentemente potenziata, ha riscontrato il generale apprezzamento della clientela. Detto questo, vorremo evidenziare quanto complessa sia la gestione dell’esercizio ferroviario. Talvolta potrebbe capitare il sopraggiungere di eventi imprevedibili. Soltanto per fornirle la dimensione della mole di attività che ogni giorno la nostra Divisione Passeggeri Regionale svolge, basta ricordare che il nostro parco rotabile è composto da circa 800 treni in circolazione ogni giorno. Quanto sopra per aiutare a comprendere la dinamica dei processi, che ai più potrebbe essere poco conosciuta. Le soppressioni di servizio nella relazione oggetto di discussione, comunque, investono carattere eccezionale. In tali eccezionali casi di soppressione, come previsto dal nostro Contratto di Servizio, il collegamento ferroviario viene egualmente garantito, tramite l’istituzione di servizi sostitutivi. Tali bus effettuano tutte le fermate previste dall’itinerario del treno. Immaginerà , tuttavia, per i motivi cui accennavamo prima, che l’organizzazione di tali sevizi risulti essere talvolta difficilmente attuabile nell’imminenza. I processi organizzativi, che vanno dalla reperibilità dei mezzi, all’assistenza e all’informazione, risultano difatti essere complessi e articolati. È importante sottolineare inoltre che, nonostante la tempestività degli interventi, tali bus, che viaggiano su itinerari urbani, talvolta potrebbero giungere presso le stazioni corrispondenti in orari lievemente differiti rispetti a quelli programmati sull’orario ufficiale Trenitalia. Speriamo di aver soddisfatto almeno in parte le sue perplessità . Da parte nostra, vorremmo fornirle la garanzia di continuare a svolgere il nostro lavoro con il massimo impegno, con l’obiettivo di evitare, per quanto possibile, il ripetersi di disagi come quelli che ci ha raccontato. Cogliendo l’occasione ci è cosa gradita porgerle i nostri più cordiali saluti. Luciano Iavarone. Piazzale Tecchio, 27/a 80125. * Ancor più dura la replica, indirizzata a: Ministro Infrastrutture e Trasporti, Roma - San Lorenzo, Direttore del Trasporto Regionale Campi Flegrei Napoli, Presidente della Regione Campania Napoli, Trenitalia, Gruppo Ferrovie dello Stato Divisione Passeggeri Regionale: Responsabile Commerciale, Procura Generale e Procura della Repubblica Napoli; per conoscenza: Centro Giustizia Minori Napoli. In riferimento alle note ricevute dal Capo della segreteria del Ministro dei Trasporti e dal Responsabile Commerciale della Divisione Regionale Campania di Trenitalia, da subito ringrazio i firmatari che hanno inteso rispettare le regole del vivere civile. Ad oggi, inadempienti sono il Presidente della Regione Campania, la CGIL, la Giustizia. Quanto ai contenuti resto, però, insoddisfatto. Il dr. Iavarone scrive: La nostra società è da sempre impegnata nello sforzo di offrire ai suoi clienti un servizio sicuro, comodo e funzionale. Chi è Trenitalia S.p.A? Fa parte del Gruppo Ferrovie dello Stato? La Società è al tempo stesso pubblica e privata? Escludo nella maniera più categorica di essere un cliente di Trenitalia. So di essere un utente di un servizio pubblico per il quale verso le tasse. Altrimenti mi si esenti dal versare le relative tasse e mi si dia la possibilità di organizzarmi privatamente con chi mi pare. La nostra società … di chi? So bene che privatizzare, sostenere il volontariato, impiantare in ogni dove call center significa delegare le proprie funzioni e le proprie responsabilità ad altri, poco o per niente identificabili. Sistema questo che avvantaggia gli esosi 800mila amministratori ai quali bisogna aggiungere i loro sostituti collocati nel privato, non avvantaggia invece la sprovveduta utenza che paga per tutto e tutti; sistema che crea precariato, disservizi, il prezioso caos nel quale è disagevole far luce, e chi più ne ha più ne metta. Lei poi dr. Iavarone dice di treni metropolitani diretti qua e là ed anche a Castellamare di Stabia. È sicuro? Aggiunge che l’intero sistema ferroviario concorre a realizzare una frequenza di tipo metropolitano (circa 6’) nell’area Urbana di Napoli. Dr. Iavarone io non devo prendere un qualunque treno che passa ogni sei minuti. Io ho bisogno del treno metropolitano che deve passare con una cadenza regolare e non superiore ai 5 minuti; ho bisogno di un treno che risponda ai criteri previsti dalle norme UNI 8379. Sa che i treni di cui si parla sono accessibili previi pericolosi gradini? Lei ha idea di altri treni metropolitani simili in qualunque parte del pianeta? Sa che questi treni hanno quasi sempre una porta impraticabile? Sa degli incancreniti ritardi a volte superiori al tempo utile a percorrere una tratta di una manciata di chilometri e degli evviva esclamati quando i treni sono in orario? Sa delle scale mobili, dove ci sono, spesso fuori servizio? Certo per colpa anche dell’utenza! Dov’è il Presidente della Regione Campania? Come si vuole preparare i giovani ad assumere un comportamento civile? Col permissivismo? Colla mancata manutenzione di quel che si riesce a fare? Ma poiché è forse illogico, per la nostra malata cultura, questionare di interazione tra le varie Istituzioni, più logico è andare per compartimenti stagno, ritorno a Lei dr. Iavarone. Negli ultimi tempi si sono incrementati i controlli per sanzionare i portoghesi. Giusto? Va bene! Ci dovrebbero però essere delle fasce-orario previste per il trasporto gratuito degli svantaggiati. Chi non è in possesso del biglietto paga 50 euro di multa. Ci sto! Quando il treno è soppresso a vista, porta ritardi snervanti e dannosi per l’utente, quando è il servizio pubblico inadempiente come lo si sanziona? Chi per esempio mi rimette i danni patiti per quanto già descritto precedentemente? I danni subiti sono: Esistenziale: per i cambiamenti forzati delle abitudini, in pratica dovuti all’improvvisa interruzione di pubblico servizio senza preavviso e per tempo indeterminato, all’omissione degli annunci di soppressione dei treni e della loro sostituzione con servizio alternativo, all’incapacità dell’Assistenza Clientela presso la stazione centrale di Napoli a dare informazioni corrette circa i treni della falsa Metropolitana diretta a Torre Annunziata. Patrimoniale: lettere raccomandate e tempo per elaborarle; multa per divieto di sosta. Il lento servizio metropolitano, m’induce a raggiungere la Vesuviana di Leopardi. Non c’è parcheggio nelle aree autorizzate né lungo il marciapiede di viale Europa dove nemmeno sarebbe possibile la sosta interdetta da cartelli con il simbolo della rimozione con carro gru. A lato della stazione della Vesuviana vi è una superficie uguale ad un triangolo retto. Tutti i giorni una vettura vi prende posto. Certamente non intralcia il traffico e nemmeno i pedoni. Gli stessi che sono obbligati a scansare le auto in sosta intorno all’aiuola della piccola piazzetta antistante alla stazione e passare il laterale e trafficato sottoponte privo di marciapiedi. Di fatto quel giorno vedo andar via qualcuno con la propria auto. Per evitare ulteriori ritardi sulla mia tabella di marcia, piazzo lì la mia vecchia “pandaâ€e corro a prendere il primo treno utile per Napoli. Di ritorno, trovo appiccicata sul parabrezza la multa. Neanche una alle macchine in sosta vietata lungo il viale Europa e nemmeno a quelle in sosta in seconda fila! Al dire delle velenose lingue la multa su marciapiede è più salata, perciò più sbrigativa e più saporita per il Comune. Sul triangolo si continua a parcheggiare senza controllo. Io ho pagato 100 euro per evitare il discutibile apparato del Giudice di pace. Biologico: perché costretto a uno stress psicofisico soprattutto non raccomandato durante una terapia medica (cure termali). Morale: sapere di essere cliente di un servizio istituzionale, come dire che uno studente è il cliente di un plesso scolastico; un paziente il cliente di un ospedale; il detenuto il cliente di un carcere… Versare, da cittadino e impiegato statale, le tasse dirette ad un privato. Ricevere come risposta una lettera imbonimento per parte di chi non riconosco. Sapere che come giustifica del disservizio dei treni metropolitani soppressi, oggetto di discussione, c’è guerra, secondo voci di corridoio, per l’assunzione di 60 macchinisti o 60 capotreni contro la marea dei colletti bianchi che pretendono sostenere ciascuno il proprio pupillo. Pretendere comprensione perché vorremo evidenziare quanto complessa sia la gestione dell’esercizio ferroviario… il nostro parco rotabile è composto da circa 800 treni in circolazione ogni giorno… la dinamica a dei processi, che ai più potrebbe essere poco conosciuta… - Come dire che a Tokio o a Parigi o a Milano o a Roma le cose vanno peggio perché più la dimensione della mole di attività che ogni giorno la nostra Divisione Passeggeri Regionale svolge, più le cose devono quasi automaticamente andar peggio! Dr. Iavarone, sa che è notizia di oggi 29 ott. che un automobilista di Vallo della Lucania è stato condotto in carcere dove scontare 9 mesi per non aver pagato il pedaggio dovuto all’Autostrada? Riesce a capire che i danni da me subiti non sono il mancato pagamento di un biglietto per il quale ci sono 9 mesi di carcerazione e che Lei ha immaginato abbonare con la sua lettera di retoriche scuse? Scuse… per non essere riusciti ad offrire un servizio aderente alle sue personali aspettative di mobilità . Come se fossi l’unico viaggiatore o che gli altri occasionali viaggiatori senza pretese fossero contenti dell’attuale funzionamento dei treni. Sig. Ministro, il Capo della sua segreteria mi ha notificato di aver trasmesso la mia nota agli Uffici competenti che provvederanno a fornirle informazioni in merito. Non segnala di firmare a suo nome. Eppure io ho scritto a Lei, quale mio unico interlocutore: c’è stata un’interruzione di un pubblico servizio nel suo settore senza avviso e per tempo indeterminato. Indaghi e mi dia ragione. Io ho già versato le tasse e ho votato perché Lei sia al suo posto. Mi raccomando anche alla Magistratura a cui al più presto consegnerò le risposte ricevute e la mia replica da unire alla procedura in corso. A tutti i destinatari i miei rispettosi saluti. (Giovanni Carbone)