Caiazzo. Comune, Consiglio “sconsigliatoâ€.
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Caiazzo. Comune, Consiglio “sconsigliatoâ€. Assise di mediocre caratura, per addolcire la pillola, se ancora è lecito giudicare, come si evince anche da una più che eloquente esternazione della ex segretaria, Camela Barbato -ormai accasata a Castelvolturno, come anticipato in esclusiva da queste colonne, ma tornata per un lungo e proficuo “scavalco†spesato dai contribuenti caiatini- frase diretta a maggioranza e minoranza: “non posso scimunire appresso a voiâ€. Dopo estenuanti schermaglie da primina, il sindaco, che aveva concordato data e ora dell’assise, alza i tacchi per l’inderogabile impegno di affiancare il parroco don Visone alla testa della processione in programma nella sua Cesarano. E la musica cambia. In scena Zero Assoluto, ma – ahinoi - non il complesso famoso, bensì l’assoluta mediocrità della contesa, se ancora è lecito riferire le proprie considerazioni, trascinatasi per ore, per mere banalità . E quando l’assessore Antonio Di Sorbo ha dovuto difendere, come da lui sesso precisato, l’onorabilità personale e familiare dall’accusa di aver, sia pure indirettamente, favorito il reiterato affidamento di lavori, giusta interpellanza dell’opposizione, a un imprecisato familiare, che di fatto sarebbe stato il fratello, nessuno della cordata si è preoccupato di farlo per lui, neanche il “sindaco ff†De Biase né il presidente Puorto, costringendolo di fatto a una auto difesa chissà quanto apprezzabile, sotto il profilo etico, ma anche riguardo alla legalità procedurale. Ma, con tanti avvocati a lingua tratta, sicuramente ogni illazione, circolata fa i pochi quanto sconcertati presenti, è da ritenersi fuori luogo. Tranne la considerazione che evidentemente nessuno dell’intelligentia caiatina aveva letto il libro ricevuto il dono la volta scorsa dal sindaco, dell’ex amministratore e preside Marotta. E tratto le debite considerazioni, che già avrebbero dovuto indurre più d’uno ad alzare i tacchi con un dignitoso mea culpa ovvero, anticipando l’inevitabile “redde rationemâ€. Cosa può contare la cronaca della seduta, il rendiconto degli argomenti trattati, rectius: del solo argomento e delle diverse interrogazioni trattate sui più disparati argomenti, dall’affaire PIP alla indegna (?) latrina del Comune,  recepita un’altra esternazione della sconcertata segretaria, secondo la quale una registrazione testuale delle sedute consiliari potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, visto che è stato chiesto più volte di modificare il brogliaccio, cioè di dare per detto ciò che in realtà non era stato detto? Vuol dire che, per evitare il rischio di subire una denunzia per falso, anche se si dice il vero, sarà meglio evitare il resoconto delle assisi cittadine, pubbliche ma di fatto riservate per pochi intimi, che evidentemente ancora non hanno imparato a conoscere i polli che raspano in un pollaio che rimembra bel altre tenzoni. E dare per non detto anche quanto su scritto.