Caiazzo. Arrestato col telefono rubato al sindaco, musicista?
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Caiazzo. Arrestato col telefono rubato al sindaco, musicista? Tradito dall’uso di un cellulare che risultava rubato al sindaco di Caiazzo nel corso dell’irruzione perpetrata alla vigilia di ferragosto 2008 presso la villa del primo cittadino, ubicata a ridosso del fiume Volturno, in località Cesarano, dove, favoriti dalle tenebre, durante la notte fra il 13 e 14 agosto alcuni malviventi, sembra quattro, fecero irruzione nell’abitazione armati di tutto spiano, minacciando con palese accento straniero la moglie e il figlioletto qualora Giaquinto avesse ostacolato i loro insani propositi di far man bassa e soprattutto non avesse consegnato un’ingente somma di denaro. All’epoca si vociferò perfino che i malviventi avessero potuto legare il primo cittadino e la consorte per costringerli all’immobilità , mentre razziavano e caricavano in macchina frettolosamente le suppellettili di maggior valore, poi sulla storia cadde il velo del silenzio, ma solo  apparentemente perché, grazie alla circostanziata denuncia prodotta tempestivamente dal primo cittadino, le indagini del Carabinieri di Caiazzo, comandati dal sempre attento Maresciallo A.S. Ups Giuseppe Oliva, che l’aveva raccolta, furono avviate con tempestività . Ed ora hanno prodotto i primi frutti. Dal codice “imai†di un telefonino rubato al sindaco, infatti, grazie all’eccellente istruttoria dei Carabinieri di Caiazzo, per gli inquirenti è stato uno scherzo risalire al suo attuale detentore, il trentunenne Nisa Petrovic, di origine bosniaca, che lo utilizzava probabilmente ignorando di essere facilmente rintracciabile. E perseguibile, quanto meno per ricettazione, come di fatto gli è capitato, allorché, giusto disposto della Magistratura, i Carabinieri di Caiazzo gli hanno stretto le manette ai polsi prima di trasportarlo presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere dove dovrà attendere il processo, che probabilmente sarà celebrato per direttissima lunedì 30 marzo. Il bosniaco avrebbe potuto cavarsela con una pena lieve ammettendo l’incauto acquisto, ma la sua posizione si sarebbe aggravata allorché, nel corso della perquisizione domiciliare, gli Uomini della Benemerita hanno rinvenuto degli oggetti il cui furto sarebbe stato denunciato tempo addietro dal vice prefetto vicario di Salerno dottor Raffaele Cannizzaro. Ciononostante la posizione del bosniaco è tutta da definire in quanto, fatto salvo un eventuale caso di omonimia, ovvero di doppia personalità , l’uomo risulterebbe essere il sassofonista di un importante gruppo musicale presente tempo addietro nella Hit Parade bosniaca con “Campus Caravan†e su Facebook.