Mondo giornalistico in crisi.
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Da Roma a Milano: nel vortice finiscono non solo Fnsi, Inpgi e Casagit ma anche l’Ifg De Martino, Circolo della stampa di Milano, l’Ordine della Lombardia, l’Afg W. Tobagi. In un comunicato e due lettere il futuro della scuola un tempo fiore all’occhiello della Giunta della Regione Lombardia.Carlo Maria Lomartire al presidente dell’Ordine della Lombardia: “É l’Afg ad aver bisogno di indicazioni, informazioni, linee di indirizzo e sostegno concreto e impegno operativo dal suo “azionista di maggioranza”. Il quale, se vuole adeguatamente svolgere questo ruolo, è in grado di avere tutte le informazioni realmente disponibili, non fantasie e ipotesi, attraverso il Consiglio di presidenza. Sulla base di queste informazioni è ovviamente l’Ordine quale “azionista di maggioranza” che deve decidere, in definitiva, se è interessato e se crede ancora alla sopravvivenza della Scuola, adottando di conseguenza i provvedimenti necessari”. Tempi duri, cupi e magri per i giornalisti italiani: le trattative sul contratto hanno imboccato la via amara del fallimento e già viene ipotizzato il rinnovo della dirigenza Fnsi tra tre mesi. Vuol dire che i giornalisti torneranno alle urne per scegliere i delegati a un nuovo congresso della stampa dopo quello di Castellaneta dell’autunno 2007. Siddi era sicuro di poter chiudere il contratto in un mese, invece.ne sono già passati 12 senza alcun risultato. Nel frattempo il vicesegretario della Fnsi, Guido Besana, ha scritto: “E ora arriva quello che potrebbe essere il passaggio occupazionale più duro nella storia del lavoro giornalistico dipendente del Paese: si prospetta un ricorso generalizzato da parte delle imprese editoriali allo stato di crisi, con prepensionamenti, incentivazioni all’esodo e licenziamenti collettivi che secondo stime attendibili potrebbero riguardare circa il 10% degli attuali occupati. Che sono meno di 17.000, ma più di 16.000. Gli occupati, o per meglio dire gli attivi, sarebbero destinati a diminuire in un paio di anni di circa 1.500 unità ” Consiglio direttivo del Circolo stesso circa le votazioni del 28 novembre prossimo: chi dovrà accedere alle urne? (Francesco M. De Bonis, cronista collettivo) * TV. Gonzales (OdGL): “nessuno ha parlato di radiare Bongiorno. Il Consiglio non si è ancora pronunciato. Gli ho detto che anche i pubblicisti non possono fare pubblicità ”. Franco Abruzzo: “É anomalo e irrituale, come riconosce lo stesso presidente dell’OgdL, che un giudice chiami l’imputato e gli preannunci che è colpevole. Siamo sicuri che Letizia Gonzales, dopo la clamorosa gaffe, troverà la forza di astenersi. É un passo dettato sì dal Codice di procedura civile, ma che è imposto soprattutto dal buon senso”. (http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=2848 - Il testo completo dell’articolo con tante altre notizie sul giornalismo è nella home page di www.francoabruzzo.it)Â