Storia di ordinaria censura.
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C’era una volta il sito www.associazionecontrotuttelemafie.org, portale telematico di informazione e d’inchiesta dell’Associazione Contro Tutte Le Mafie. Esso conteneva notizie riguardanti tutti i territori nazionali. Sulla pagina di Brindisi vi era la notizia riguardante Joseph De Stradis, ragazzo americano morto per mano di un criminale lasciato libero a causa di denunce insabbiate. Unica colpa dell’eroe ucciso: aver difeso, nell’indifferenza generale, una ragazza vittima di violenza sessuale dell’omicida. Sempre su quella pagina vi erano le notizie riguardanti il caso Forleo e il presunto complotto dei Pubblici Ministeri della Procura di Brindisi. Su imput presso il Foro amico di un avvocato di Taranto, ma stranamente risultante iscritto a Brindisi, già attenzionato dall’Associazione, la Procura di Brindisi ha sequestrato tutto il sito, con centinaia di pagine di notizie, non attinenti a quella contestata. Il reato: violazione della privacy per notizie attinte da giornali ed atti pubblici, con indicazione della fonte. Ciò avviene con reiterati atti nulli di sequestro, mai convalidati e con palese incompetenza territoriale. All’oscuramento del sito, molti media locali, genuflessi a questa magistratura, hanno pensato bene di cessare ogni rapporto con l’associazione, ormai indicata come “criminaleâ€. Peccato per la loro coscienza: il 19 settembre 2008 il Tribunale di Brindisi con sentenza afferma l’incompetenza territoriale ad adottare gli atti di sequestro. A farlo è lo stesso giudice che ha confermato il sequestro in sede di appello al Tribunale del Riesame. Nonostante ciò il sito non è stato dissequestrato. Ad oggi, a quasi un anno dal sequestro, il sito è ancora oscurato da un atto di imperio illegittimo. Alla censura giudiziaria si aggiunge quella mediatica. L’Associazione Contro Tutte Le Mafie, in data 27 settembre 2008, ha invitato tutte le televisioni e i giornali pugliesi alla conferenza stampa di presentazione del “libro bianco delle illegalità sottaciuteâ€, intitolato “l’italia del trucco, l’italia che siamoâ€. Centinaia di inviti. Presenti: nessuno. Anzi, qualcuno ha pensato bene di rispondere, alla e-mail ricevuta, con un “cancellaâ€. Per cose meno importanti, il libro “Gomorra†ha avuto immenso successo. Non solo, la Regione Puglia firma un protocollo con l’associazione “Libera†e sue collegate, riconoscendole 200 mila euro di contributi. All’associazione Contro Tutte Le Mafie, per inibirne l’attività , nessuno dà un centesimo e al suo Presidente gli si impedisce di lavorare. Per questo alla Puglia dico grazie. Grazie ai rari amici, direttori di giornali, che seguono l’operato dell’Associazione e grazie a tutti coloro che non lo fanno. Merito loro se fra 20 anni parleranno di noi come martiri che, nell’indifferenza generale, hanno cercato di migliorare la società e il territorio che li circonda, senza genuflettersi ai poteri forti e senza timore della mafia e della cosiddetta antimafia. Questo perché da cittadini meridionali e salentini siamo stufi di sentirci apostrofare “terroni e mafiosiâ€, sapendo di non esserlo. Noi non siamo collusi o codardi! Grazie a tutti. (Dr Antonio Giangrande; Presidente Dr Antonio Giangrande, Associazione Contro Tutte le Mafie, tel. 099.9708396; 328.9163996; www.controtuttelemafie.it - www.malagiustizia.eu - www.ingiustizia.info -www.illegalita.altervista.org)Â