“Liberi Rinasce” Pendolino nè è certo.
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Questo ha detto il candidato sindaco nel suo comizio ”Se stasera siamo qui non è certo per lanciare una sfida a qualcuno né per fare previsione su chi vince o chi perde come se dovessimo puntare su una partita di calcio scommesse, di cui tanto si sta parlando in questi giorni. Provate a pensare quando sia sbagliato votare una lista nella quale non crediamo, ma votiamo solo perché dobbiamo dare il voto all’amico. Votare magari una squadra di governo i cui componenti hanno mille altri scopi (ottenere un avvicinamento del proprio posto di lavoro) e non certo quello di governare questo comune in caduta verticale. Statene certi amici, se cosi fosse, a perdere saremo tutti noi. Se viceversa crediamo nel programma che ci viene presentato, nelle facce nuove o nell’entusiasmo che sempre ha dato alla politica un marcia in più; se crediamo a persone con una dignità , alla loro storia, alla loro cultura, allora statene certi, chi vincerà saremo davvero tutti: vincerà Liberi, la nostra cittadina dove da sempre viviamo”. Ha esordito cosi, il candidato sindaco di “Liberi Rinasce” , freddo e deciso nel suo primo comizio nella buia piazzetta di Profeti definita dai molti, simbolo del degrado, illuminata all’ultimo momento dall’organizzazione del comitato elettorale. Ha poi illustrato i programmi il dr Andrea D’Aniello dopo una sintetica ma efficace introduzione di Maria Teresa Negri. Ovviamente Pendolino ha ancora sottolineato l’ineleggibilità di Vastano leggendo integralmente l’ultima sentenza della Cassazione di due giorni fa che ha deciso per la rimozione di un sindaco che si era presentato al terzo mandato che come previsto non è possibile. Ha parlato poi dello stato di degrado in cui versa il comune ed infine ha fatto un appello agli elettori del piccolo comune. Se credete nella nostra onestà e del nostro entusiasmo vi chiediamo di darci un voto di fiducia che ci dia la possibilità di mantenere l’ impegno che vi abbiamo appena promesso: far si che Liberi rinasca a nuova vita”. Ha poi concluso, richiamando lo slogan ed il simbolo della sua lista con due rose rosse: “Se son rose fioriranno”.