Caiazzo. Insediato il nuovo consiglio.
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Caiazzo. Insediato il nuovo consiglio. Ma con quanti distinguo della minoranza! E meno male che in apertura del Consiglio comunale d’insediamento, ciascuno dei consiglieri di minoranza intervenuti ci ha tenuto a precisare che la loro non sarebbe stata un’opposizione cavillosa bensì costruttiva, ma di fatto, dopo i preliminari del sindaco Stefano Giaquinto, riconfermato a furor di popolo, la prima bordata dell’avvocato Ferrucci è stata per un presunto difetto di notifica dell’Ordine del giorno che, volendo, avrebbe potuto portare all’annullamento dell’intera seduta. Teoria immediatamente confutata dallo stesso Giaquinto, il quale, facendo notare all’avvocato che ogni eventuale carenza era stata sanata dalla loro presenza, cioè che se non avessero voluto fare mera demagogia almeno uno della minoranza avrebbe dovuto non presentarsi, ha chiesto lumi alla segretaria Carmela Barbiero, garante della legalità , la quale ha precisato che la notifica in questione è disciplinata da una legge speciale che prevede il mero recapito, non una relata di notifica per ogni consigliere da parte del messo comunale. Appellandosi allo statuto ed al Codice di Procedura Civile, però, da buon avvocato Ferrucci ha ribadito il proprio concetto, ma, dimostrando ferratezza almeno analoga, la segretaria ha precisato che neanche il nuovo Testo Unico postula categoricamente la notifica. Superato il primo intoppo, è intervenuto l’altro avvocato della minoranza, Amedeo Insero, il quale, dopo aver ribadito di non voler polemizzare, pare abbia dichiarato di ritenere sub judice il risultato elettorale in quanto durante lo spoglio delle schede elettorali alcuni rappresentanti della loro lista avevano contestato alcuni voti. Pronta la replica di Giaqunto nel precisare che ciò poteva riguardare solo gli eletti della minoranza ovvero eventuali questioni fra gli ultimi eletti e qualche “trombato†della lista “Città Possibileâ€. Solo dopo tali tiritere, davanti ad un’aula gremita di persone impazienti per l’applauso liberatorio, l’assise è entrata nel vivo, con la convalida degli eletti, il rituale giuramento del sindaco e la designazione dei capigruppo consiliari. Altro argomento di discussione “costruttiva†in quanto più volte Ferrucci ha ribadito che, a suo avviso, la maggioranza avrebbe dovuto ufficializzare almeno il giorno precedente il nome del designato, Pasquale Simeone, per consentire una valutazione della stessa minoranza, che non a caso aveva anticipato il nome del suo ovvero di Ferrucci. Da mancato vice sindaco si è ritrovato invece vice capogruppo Stefano Mennillo, che più tardi ha confermato l’usanza di alzare il ditino allorché lo hanno fatto i compagni di cordata: Ferrucci, Cerreto, Insero e Perrone, astenendosi o votando contro i vari argomenti. Di seguito il momento più atteso, con l’ufficializzazione della nuova Giunta e degli incarichi specifici a tutti gli altri consiglieri di maggioranza, come si evince dal riquadro riportato separatamente. Al termine Giaquinto ha ribadito alla cittadinanza le proprie linee programmatiche, sulle quali, per la loro importanza, contiamo di riferire in separata sede. L’assise è proseguita con l’elezione dei tre componenti la Commissione Elettorale comunale, uno dei quali riservato alla minoranza: Pasquale Simeone, Salvatore Fasulo e Amedeo Insero; supplenti Tommaso Sgueglia, Antonio Di Sorbo e Francesco Perrone. Nulla da rilevare per gli indirizzi ai quali attenersi per la designazione di rappresentanti comunali e nuova votazione per i designati in seno alla Comunità Montana, in aggiunta al sindaco che ne fa parte ope legis: Salvatore Fasulo, Rosetta De Rosa, Antonio Zaccaro, Stefano Mennillo ed Antimo Cerreto. Ultima e forse più brutta discussione per la nomina del presidente del Consiglio e del suo vicario, che ripetutamente Ferrucci ha chiesto di rinviare, per non sprecare soldi e concordare il nome con la minoranza, che in tal caso avrebbe evitato pregiudiziali. Eletto col solo voto della maggioranza Antonino Puorto -ahinoi- si è registrata una spiacevole polemica che ha portato Ferrucci a prendere le distanze ovvero rivolgersi in terza persona, cioè con il “leiâ€, al collega avvocato, risentito perché non gli avevano dato neanche tempo di comunicare la propria rinuncia ad ogni indennità , proprio come aveva comunicato Ferrucci. Qualche ora dopo il sorriso è tornato sulla bocca di tutti i partecipanti alla gran festa di ringraziamento organizzata dal sindaco in piazza Verdi, dove non sono mancate le bordate, senza però alcun destinatario che potesse recepirle, sicché delle uniche contestazioni popolari ha preso atto Amedeo Insero durante il suo primo e poco condiviso intervento.Â