Caiazzo. Il pozzo affascina gli speleologi.
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Sabato nuova ispezione; a dicembre conferenza di presentazione. È finita sul sito Internet del Gruppo Speleologico di Grottaferrata, direttamente sulla homepage, a riprova del suo notevole interesse, la cisterna di piazza Verdi, ispezionata da alcuni benemeriti volontari che al riguardo hanno così relazionato: “Cisterna romana nella piazza di Caiazzo (CE) dal 10/11/2007 al 11/11/2007. Antimo Peccerillo, Laura Pinelli, Mauro Cirinei, Manuela e Michela Merlo, Natalino Russo; Ivan Martino, Salvatore Capasso, Antonio Orsini (GSM) (testo di Manuela Merlo). Siamo stati invitati ad esplorare e documentare la cisterna romana sotto la piazza di Caiazzo da Gaetano Chichierchia, tramite Natalino. Nel paese la curiosità era tanta: gli ultimi che erano scesi dal pozzo che si affaccia sulla piazza del duomo, nel centro storico, erano stati degli speleologi napoletani, circa trenta anni fa. Non era rimasta però alcuna documentazione degli ambienti, ma solo una memoria orale, che si è andata ad aggiungere alle innumerevoli leggende sul sottosuolo della piazza. Siamo quindi arrivati a Caiazzo, il pomeriggio del 10 novembre, io ed Antimo, raggiungendo Natalino che era già sul posto. Sulla piazza ormai al tramonto abbiamo trovato un nutrito gruppo di paesani; i vigili del fuoco erano andati via da poco, dopo aver svuotato la cisterna dall’acqua. Ci siamo quindi cambiati per fare un primo sopralluogo, mentre alcune persone montavano i tubi Innocenti a cui assicurare l’armo, in base alle nostre istruzioni. Siamo scesi dal pozzo che campeggia, con tanto di bellissima ghiera usurata dalle corde, al centro del punto più elevato della piazza, notando durante la discesa le diverse fasi di innalzamento chiaramente leggibili nelle murature; siamo atterrati, uno alla volta, su un consistente cono di detriti evidentemente lanciati nel pozzo al termine di alcuni lavori di ristrutturazione. Il livello dell’acqua era sui 25 cm, cosa che ci ha consentito di camminare tranquillamente per gli ambienti con gli stivali, senza bagnarci. L’acqua residua era infangata a causa del limo presente sul pavimento, punteggiata di oggetti galleggianti (bottigliette di liquore, pupazzetti di plastica, tappi, una siringa…), ma inodore. Dopo un po’ ci ha raggiunto prima Salvatore Capasso, con telecamera, e poi la voce di Mauro. Tornati su abbiamo trovato anche Michela, Paolo e Laura, che ci avevano raggiunto come da programma, insieme ad Ivan Martino e Antonio Orsini. Riportare le prime notizie non è stato incoraggiante, per chi ci aspettava fuori. Le leggende urbane parlavano di ambienti grandi e numerosi, cunicoli, acquedotti, soldati caduti dentro e mai più ripescati, monete. Molte persone sono convinte, anche dopo il nostro sopralluogo, che le pareti della cisterna siano in parte fittizie, dei semplici tramezzi, e che si possa camminare molto di più al disotto del paese. La sera siamo andati in pizzeria, tutti insieme. La mattina dopo la piazza era gremita. Oltre che dal pozzo principale, infatti, si può scendere anche da un altro, chiuso da un tombino, nell’ambiente sud occidentale: da questo punto molti caiatini e l’ispettore della soprintendenza dott. Salerno, hanno deciso di calarsi con una lunga scala a pioli, mentre noi realizzavamo il lavoro di documentazione. Questo ha creato una certa confusione a noi, che stavamo lavorando, ma ha sicuramente divertito loro, che erano estremamente curiosi di vedere con i loro occhi. Nella mattinata, fino al primo pomeriggio, io e Natalino abbiamo realizzato il rilievo degli ambienti (pianta e due sezioni) e preso appunti per la descrizione, mentre Michela e Paolo, con l’aiuto di Antimo e Mauro, giravano alcune riprese con l’ausilio di fari a batteria autocostruiti. Terminato il rilievo (che ha richiesto 5 ore di lavoro) Natalino ha scattato delle foto, utilizzando per l’illuminazione sia i fari che i flash. Di seguito fornisco una breve descrizione del manufatto. La cisterna è costituita da due ambienti rettangolari orientati nord-sud, misuranti più di 20 metri di lunghezza e circa 8 di larghezza, entrambi con volta a botte alta in media 4,50 metri. Tali ambienti sono a loro volta divisi in tre sottoambienti da quattro muretti alti circa 2,5 metri, che non giungono quindi alla volta. Tutti gli ambienti sono comunicanti fra loro: sul muro che divide fra loro i due vani centrali si aprono due aperture ad arco, che si impostano su un gradino e sono alte circa 2 metri, mentre i quattro laterali sono messi in comunicazione da un fornice ciascuno; i tramezzi che dividono tra loro trasversalmente le stanze più grandi presentano dei piccoli fornici, alti fra i 65 e gli 80 cm, che si dipartono dal pavimento. Tutte le aperture sono costituite da archi con conci in pietra tagliati in modo regolare. In ciascuno degli ambienti, ad eccezione dell’ambiente centrale ad ovest, si aprono dei pozzi, che presentano però grandezze differenti, e, in alcuni casi, tagliano il rivestimento; è stato possibile vedere inoltre che le canne di almeno due dei pozzi sono state rialzate, ragionevolmente in occasione dell’innalzamento del piano di calpestio della piazza. La cisterna è rivestita con malta idraulica su tutte le pareti, e su parte della volta; in alcuni punti sono visibili le tracce lasciate dalle casseforme in legno al momento della costruzione. L’ambiente nord est presenta alterazioni di epoca moderna: il tramezzo fra di esso e l’ambiente centrale, infatti, è stato chiuso da una muratura elevata fino al soffitto, all’interno della quale è stata lasciata solo una piccola apertura; il piccolo fornice in basso è stato tamponato e successivamente riaperto, mentre il fornice grande che lo metteva in comunicazione con l’ambiente nord ovest è stato tamponato e non più riaperto. Il vano sud ovest, invece, presenta un contrafforte di cemento nell’angolo sud occidentale. Il manufatto appare in buone condizioni, se si eccettua una lesione visibile sulla volta sul lato nord orientale. Per quanto riguarda l’approvvigionamento, le uniche aperture visibili allo stato attuale sono due fori circolari, posti in alto sulla parete nord di ciascuno degli ambienti di fondo settentrionali. Al termine dei lavori abbiamo lautamente pranzato. Il Comune di Caiazzo, che ringraziamo, ci ha infatti offerto sia la cena che il pranzo. Attualmente (26 novembre) stiamo disegnando il rilievo, e procedendo al montaggio di una presentazione. Il materiale verrà presentato a Caiazzo prossimamente, in data da definirsi, in una conferenza aperta al pubblico. (Coordinate UTM: Lat: - Long: 2007 Gruppo Speleologico Grottaferrata 2007 - Web Master Mauro Cirinei - fonte: L:\GSG 2007.htm)Â