Piana di Monte Verna. Luigi Matarazzo alla Comunità Montana.
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Tutto come previsto al Consiglio comunale di Piana di Monte Verna, tenuto venerdì sera e che ha visto approvati, sia pure con vari distinguo, tutti i punti iscritti all’ordine del giorno dal sindaco Raffaele De Marco. Non sono mancate le schermaglie, in particolare da parte del neo dissidente Nicola Caruso, che più volte ha preso la parola per spiegare i motivi del dissenso e rinfacciare al sindaco le presunte omissioni che lo hanno indotto a dissociarsi. Ma è parso di capire che, dopo il danno, per Caruso si profila la beffa in quanto, oltre a favorire l’addolcimento dello scalpitante Luigi Matarazzo, che, dopo essere stato fatto fuori come assessore ha potuto prendere il posto lasciato vuoto da Caruso in seno alla Comunità Montana, ora che ha spiattellato i motivi del dissenso, il sindaco potrà prodigarsi per risolvere i problemi lamentati, tutti riguardanti Villa Santa Croce, frazione in cui Caruso risiede: il cambio della pila all’orologio pubblico, il taglio di un albero secco, la sostituzione di una lampada davanti alla lapide votiva e la sollecita assegnazione dei nuovi loculi cimiteriali agli aspiranti… occupanti, mentre è stato impossibile favorire l’assunzione presso la Comunità Montana di un suo conoscente perché non è nelle competenze del sindaco presidente. Molto critico anche l’altro villese Andrea Mastroianni, che però ha dato un fattivo contributo evitando di far cadere in errore l’intero consesso, nonostante l’attenzione del segretario Francesco Merola, con la votazione del neo capogruppo indipendente Caruso per il suo successore nel Consiglio della Comunità Montana quale delegato della sola maggioranza. Dissensi si sono verificati anche riguardo ad altri argomenti, comunque approvati, sia pure con voto diverso e spesso contrastante dei vari consiglieri di minoranza, ma al riguardo contiamo di essere più precisi quando potremo riportare le già preannunciate considerazioni della capogruppo Maria Carmela Mastroianni, che più volte durante la seduta ha dimostrato cognizione di causa e capacità di controbattere punto per punto a una maggioranza forte (almeno numericamente) anche di Claudio Mezzanotte, transitato poco dopo le elezioni armi, bagagli e ruolo di capogruppo, dalla minoranza alla maggioranza, mentre è apparso molto meno incisivo Remo Mongillo che peraltro ha abbandonato prima del termine la seduta.Â