Galluccio. “Forme di Agri-Cultura”.
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In mostra fra l’altro opere di Andy Warhol. Si concluderà domenica 30 settembre la seconda edizione di “Forme di Agri-Cultura” promossa daI Gal Alto Casertano: 41 comuni e 10 artisti protagonisti per una settimana fra arte e ruralità al palazzo “Seccareccia†dove, da sabato 22 a domenica 30 settembre è stata allestita una collettiva di pittura e martedì 25 settembre si è tenuto un convegno sul tema “L’arte per la promozione del territorio e dei suoi prodottiâ€. Nelle opere di undici artisti l’agricoltura incontra l’arte. Eccezionalmente esposte per l’apertura della mostra, sabato 22 settembre, alcune serigrafie firmate da: Andy Warhol. Espongono: Sante Monachesi, Carla Borri, Sergio Capone, Giuseppe Fiore, Stefano Girotti Dirotti, Mauro Pallotta, Anna Maria Pugliese, Francesca Riccio, Maria Sabina Segatori e Giovanni Tariello. Il progetto Forme di AgriCultura é nato con l’obiettivo di promuovere il patrimonio di ricchezze naturali, rurali e paesaggistiche dei 41 comuni dell’Alto Casertano, come espressione delle iniziative promosse dal GAL per la valorizzazione del territorio tramite le sue radici e le sue tradizioni. Un territorio diventato protagonista ospitando a Galluccio, per una settimana, dal 22 al 30 settembre, alcuni artisti italiani, che rielaborano il concetto di “ruralità ” attraverso installazioni, video, tele e fotografie. L’evento, giunto alla seconda edizione (nel 2006 è stato ospitato a Piedimonte Matese) si è proposto come un appuntamento fisso tra le iniziative per la valorizzazione del territorio. Un itinerario tra i sapori. A chi ancora non ha visitato la mostra “Forme di Agri-Cultura” suggeriamo di non lasciarsi sfuggire l’opportunità di assaporare una serie di prodotti enogastronomici, unici nel loro genere, in quanto portatori di sapori e tradizioni di una terra incontaminata. Il territorio dell’Alto Casertano è, infatti, tra le mete più ambite non solo dai turisti amanti della natura e della cultura, ma anche dagli appassionati della buona cucina. In questi luoghi situati all’interno di incantevoli parchi naturali e in cornici ambientali di grande pregio, sopravvive ancora un ciclo produttivo semplice, naturale ed ecologicamente compatibile. Proprio grazie a tale modello produttivo è ancora possibile ritrovare, nei mille segreti della gastronomia locale e nelle produzioni agroalimentari tipiche, una varietà straordinaria di profumi e di sapori antichi. In questo contesto rurale fatto di piccole aziende agrituristiche che operano nel rispetto della tradizione, è stato possibile tracciare un immaginario percorso “da gustare” per il visitatore. Tra i prodotti tipici d’eccellenza spiccano quelli lattiero caseari ricavati dal latte fresco di bovini, caprini ed ovini, allevamenti caratteristici dell’economia matesina. Il formaggio pecorino, sia quello del Matese che quello di Laticauda, in tutte le sue varianti: fresco, stagionato, semi stagionato, sott’olio e ai vari sapori (origano, pepe, peperoncino); il Caciocavallo tipico del Matese, il cui sapore è dolce, oppure a seconda della stagionatura, può diventare piccante; la ricotta, la mozzarella, la scamorza, i burrini e le caciotte. Ai formaggi si affiancano una serie di insaccati e di salumi, prodotti dalla carne di suino, che occupano una parte importante nella tradizione gastronomica locale: la soppressata, la salsiccia casereccia, il capocollo e la pancetta. Tra le carni fresche, invece, il saporito agnello di Laticaudae quello del Matese, dalle caratteristiche, nutrizionali e microbiologiche di prima qualità . Per accompagnare il sapore tipico di questi prodotti, non manca un’ampia varietà di vini locali, bianchi o rossi dai profumi intensi e delicati. Tra questi: il Pallagrello, dal gusto pieno, corposo e morbido; il Galluccio DOC bianco, rosso o rosato; il Casavecchia, dal gusto completo e armonico ed infine il rinomato bianco Falanghina, per citarne solo alcuni. L’olio extravergine d’oliva prodotto nel territorio dell’Alto Casertano è un ingrediente fondamentale della cucina locale, caratterizzato da un sapore particolare, a bassissima acidità , e da un colore molto limpido. Ottimo anche da solo sul pane casereccio che, da queste parti, è realizzato ancora secondo le tecniche artigiane e cotto rigorosamente in forni a legna. Inoltre, tra le colline e le montagne attraversate dai corsi d’acqua, trovano habitat naturale una serie di prodotti da sempre utilizzati nella preparazione di diversi piatti e ricette tradizionali come: le castagne, famose quelle di Roccamonfina, Marzano Appio e Galluccio; le ciliegie, gustosissime quelle di Formicola e di Pontelatone; i funghi e i tartufi, sia neri che bianchi, coltivati in quantità elevate; i frutti di bosco ed il miele delle qualità più pregiate. Per chi non fosse ancora sazio, dolci prodotti ancora con metodi tradizionali: i marroncini (biscottini alle castagne); i frollini tradizionali; le pastarelle all’uovo e quelle secche; i roccocò, a base di mandorle, noce moscato e cannella. Il Gal rinnova a tutti i turisti che ancora vorranno onorare l’iniziativa il benvenuto nell’Alto casertano.Â