Caiazzo. Perché Sangiovanni attacca Giaquinto e De Rosa?
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Rancori o “fregature” per la Sagra della Cicoria? Finisce l’assordante silenzio di Sangiovanni. Dopo quattro anni di silenzio, il freelance caiatino attacca Giaquinto. - Si sveglia dal torpore dopo quattro lunghissimi anni, Giuseppe Sangiovanni, il giornalista freelance caiatino- riuscito con le ineguagliabili scelleratezze- dell’ex sindaco Sorbo, a guadagnarsi un posto al sole in diverse redazioni giornalistiche-radio-televisive nazionali. Sangiovanni-quattro anni fa- dopo l’elezione a sindaco di Stefano Giaquinto- aveva “deposto le armiâ€. Niente veleni e niente miele. Il risveglio sorprendente- arrivato dopo la pubblicazione(una settimana fa) di una lettera- di una cittadina di San Giovanni e Paolo- che denunciava la cronica carenza idrica- e le anomale modalità –che annunciavano l’ennesima e barbara interruzione idrica(in onda da quarant’anni nella frazione). Lettera- motivo di frizione – tra il freelance santiannese, l’assessore Rosetta De Rosa- e il sindaco Giaquinto- interpreti di una brutta sceneggiata-con set, Piazza Porta Vetere. “E’ bastato pubblicare la lettera(non articolo)- di protesta di una cittadina- per scatenare il putiferio- spiega Sangiovanni. Dopo quattro anni di silenzio, e la convinzione dei cittadini(Sangiovanni si è venduto)- la beffarda e spropositata reazione –dei due amministratori caiatini- che credendo di camminare sull’acqua- con poca umiltà - hanno tentato, in maniera allucinante di rispondere a chi “si era permesso†di pubblicare quella velenosa lettera- che - non conteneva- sconcezze. Si sa- la verità fa male- ma un buon politico, con giusta dose di self-control-deve sempre sapere “metabolizzare†- mettendo da parte la rabbia. Una pacchia- per Giaquinto, cucciolotto viziatello - troppo ben abituato- che per quattro anni- ha potuto contare sul silenzio complice del giornalista caiatino- che gli ha consentito di sfasciare le regole della democrazia a suo piacimento. “Ho cercato di spiegare ai nostri due nostri amministratori- che l’acqua è un bene primario-spiega Sangiovanni- e, che- provo vergogna ad ospitare miei colleghi di Milano. “Sei tu- che non riesci ad organizzarti- il problema risolvilo come gli altri-monta un serbatoioâ€- l’inquietante-allucinante risposta del primo cittadino. Un rimedio al problema, straordinario. In questo caso- gli utenti dovrebbero pagare il servizio a metà . Nel corso dei primi giorni dall’insediamento- racconta il freelance- dopo una mia missiva-sempre riguardante la carenza idrica- fui ricevuto dal sindaco Giaquinto- che disse testualmente: “Questa è l’ultima stagione di crisi- abbiamo avuto sei miliardi(vecchio conio) di finanziamento per potenziare la rete idrica- nel mese di ottobre partiremo con i lavoriâ€. Una boutade grande! Denuncia… denuncia- la risposta del primo cittadino di Caiazzo- suggerita a chi ha provocato un autentico terremoto mediatico- promozionando la città - negli ultimi due mesi- su Rai1-Rai2-Rai3-La7-Radio Rai Uno-Radio Rai Due- persino nel programma di RaiDue-in onda alle 2:30 di notte- si è parlato di Caiazzo. Senza dimenticare i due pezzi pubblicati dal sottoscritto sul quotidiano Libero di Milano- ed altri settimanali nazionali- da me tempestati con la new. Un lancio-che ha fatto conoscere il nome di Caiazzo- in mezzo mondo.Neanche una dispendiosa operazione di marketing alla Bit di Milano- investendo migliaia e migliaia di euro- avrebbe condotto a tali risultati. Le dita sulla tastiera del mio computer, sindaco Giaquinto, da anni si muovono liberamente. Libero di scrivere di amministratori, enti e società inadempienti. I vertici nazionali di Telecom Italia, dell’Enel, Trenitalia, istituzioni religiose, lo hanno capito da anni. Mi rispettano e mi contattano. Risolvendo all’istante. Lei, sindaco di professione, i deliri di onnipotenza- li metta da parte. Non continui a sfasciare le regole della democrazia: stiracchiando leggi e statuti, come un lenzuolo che diventa ogni giorno sempre più corto. Troppo corto per coprire. Quattro anni di guasti irreparabili. Quattro anni per distruggere le campagne e oscurare la città di Caiazzo. E Leon Krier, architetto lussemburghese, progettista di fama internazionale, approdato nella Real Colonia Ferdinandea di S.Leucio, dopo un breve tour nel comprensorio- quasi sicuramente si riferiva alle campagne di Caiazzo, nell’intervento introduttivo dell’incontro con la stampa: ….la piana e le colline di…. Un misero magma di attività agricole, di casermoni di cemento…. purtroppo il tutto è alcuni chilometri troppo lontano dal grande Vesuvio, perché esso possa salvarci da questo misfatto umano…risultato di procedure democratiche e burocratiche…un popolo che ha rivoltato ogni pietra e sradicato ogni alberoâ€. Provocazione dura, inquietante – ma sintomatica. Giuseppe Sangiovanni