Formicola, ennesimo carrozzone politico?
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Il Parco del Monte Maggiore gioverà alla gente o ai politicanti? Riceviamo e pubblichiamo: «Nonostante i fiumi d’inchiostro sprecati sui vari libri, ultimo “La Casta†di un noto giornalista del Corriere della Sera e nonostante la legge finanziaria preveda il taglio dalle Comunità Montane di quei Comuni che non raggiungano una certa quota di altitudine, da queste parti si parla della creazione di nuove entità . L’ultima, partorita dal consigliere regionale Gennaro Oliviero, appoggiato trasversalmente dal presidente della Comunità Montana Raffaele De Marco (e quindi da Riccardo Ventre), nonché dal sindaco di Alvignano Angelo Di Costanzo e da altri sindaci quali anche quello di Caiazzo Stefano Giaquinto, unitamente al “capo dell’opposizione†Fabio Sgueglia, riguarda il Parco Regionale del Monte Maggiore, emulo del Parco Regionale del Matese, dove servirà un presidente, consiglieri e soprattutto posti per evitare che le montagne prendano fuoco! Del Parco del Matese è inutile parlare, perché è come sparare sulla croce rossa. Oliviero ha pensato di crearne un altro a Formicola, dove destra, sinistra e centro sono entusiasti della prospettiva di nuove poltrone e nuovi incarichi in arrivo. Insomma, se il Governo centrale taglia la coperta e le prebende politiche, da queste parti c’è chi, “cogliendo†tutti d’accordo, riesce a ricucire gli strappi. Eppure paesi quali Piana di Monte Verna, Caiazzo, Pontelatone, Alvignano eccetera stavano per scomparire dalle cartine geografica delle Comunità Montane, almeno nelle intenzioni di chi voleva tagli ai costi della politica. Ebbene il consigliere regionale Oliviero, con la regia del consigliere provinciale Angelo Di Costanzo che nel frattempo ha ritrovato la pace politica con De Marco e Ventre, starebbe facendo rientrare dalla finestra ciò che a furor di popolo era stato buttato fuori dal portone ossia le cariche politiche ma soprattutto gli incarichi che un Parco Regionale può portare in dote. Questa è la risposta sul campo a chi si preoccupa della Comunità e soprattutto di far trovare lavoro ai disoccupati».Â