Caiazzo, pizzeria nel mirino degli anonimi,
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ma i lavori risultano in regola. Strana conclusione dell’anonimo che dopo essersi rivolto (a suo dire) senza esito al responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, alla Polizia, alla Procura della Repubblica ed alle varie redazioni giornalistiche provinciali e regionali, denunciando presunti abusi edilizi e invocando la sospensione dei lavori, pretenderebbe giustizia dall’addetto stampa comunale:“Caro Gosta, ti invio copia della lettera spedita ai destinatari in indirizzo e mi auguro che tu, da sempre paladino della verità , della legalità e della trasparenza, voglia dare al contenuto della stessa la massima diffusione possibile attraverso tutti i canali di cui disponi. Se ciò non dovesse accadere, dovrò, purtroppo, ricredermi sul tuo conto e ritenere che anche tu, a parte l’incarico -retribuito- di addetto stampa del Comune di Caiazzo, sei miseramente finito, come tanti altri, sul libro paga dei caiatini che contano. Ti abbraccio caramenteâ€. Questo il contenuto del messaggio allegato alla lettera anonima con cui vengono denunciati presunti abusi edilizi perpetrati attraverso una erronea interpretazione della “legge Tognoli che consenti di realizzare in deroga alle norme urbanistiche garage unicamente al servizio delle unità abitative†mentre secondo l’anonimo i titolari di una pizzeria “stanno realizzando un’enorme costruzione in cemento armato, certamente non destinata a garage. Dimostrando, poi, competenza specifica, l’anonima denunzia che il manufatto si compone di due piani sporgenti, (si) domanda se la legge Tognoli non consenta soltanto costruzioni interrate e se la distanza da costruzioni confinanti, a suo avviso non rispettata, “prevista da strumenti edilizi e regolamenti edilizi, non sia inderogabile in quanto dirette più che alla tutela di interessi privati, alla tutela di interessi pubblici collettiviâ€. Con pari cognizione di causa, l’anonimo denuncia che prima di un sopralluogo sarebbero state rimosse delle travi destinate a sorreggere un solaio intermedio e ripiegate le staffe che le sorreggevano, ma in seguito il tutto sarebbe ricomparso. L’anonimo invita i destinatari della missiva a dimostrare con i fatti la propria correttezza, lealtà ed incorruttibilità , anche per dimostrare di non essere stati raggirati o peggio “compratiâ€, ma dimentica che un uomo, per essere tale, non deve trincerarsi dietro l’anonimato, segno di viltà ed estrema scorrettezza. Per contro abbiamo avuto modo di accertare che i preposti comunali -ufficio tecnico e polizia municipale- non solo hanno effettuato vari sopralluoghi, ma anche comunicato l’esito delle indagini alla magistratura e se questa non ha ritenuto di intervenire evidentemente il denunciante è riprovevole non solo perché anonimo ma anche perché in mala fede, dimostrando astio verso onesti lavoratori altrimenti al suo “naso†non sarebbero sfuggiti casermoni forse degni di maggiore attenzione           Â