Gallo Matese. Residenti smentiscono il sindaco.
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Gallo Matese. Residenti smentiscono il sindaco. Ha suscitato un vespaio di polemiche e critiche dei gallesi “doc” il comunicato con in quale il sindaco Confreda ha cercato di sminuire una vibrata protesta organizzata per contestare le modalità di rifacimento della pavimentazione lungo la strada che mena nella centrale piazza Indipendenza. A sbottare contro il sindaco, stavolta, non è il “solito” Antonio Rampone, o meglio non è solo lui, additato dallo stesso sindaco come suo possibile successore. La protesta più sdegnosa e ferma, infatti, viene dalla prima firmataria della sottoscrizione prodotta al Comune proprio per contestare i lavori, Domenica Di Pietrantonio, una giovane coraggiosa e leale che non lo manda certamente a dire, ma chiede espressamente essere menzionata quale prima firmataria di una protesta collettiva, non di qualche forestiero, ma -assicura- di tanti residenti unitisi ai firmatari per contestare le modalità operative e progettuali dei lavori, non a caso sospesi in seguito alla protesta popolare, ma poi ripresi e che ormai sono a buon punto. Ripresi, insiste lady coraggio, in seguito all’intervento del vice sindaco perché, assicurano i paesani, come di consueto, questi era uccel di bosco, ovvero irreperibile in Comune, altrimenti sarebbe stato suo dovere intervenire ed affrontare la situazione come ha fatto il suo vicario. Non è tutto perché altre sottoscrizioni sarebbero allo studio, non solo per lamentare il problema della pubblica illuminazione spenta da diversi giorni in una strada centrale come via Pincera. Infine un malizioso invito al sindaco, a dimettersi spontaneamente, prima he anche per questo non vengano raccolte delle firme da inviare al prefetto invitandolo a “liberare” il paese da un manipolo di persone, quelle si, forestiere, grazie alle quali il sindaco è riuscito ad evitare lo scioglimento del Consiglio in seguito alle dimissione dei suoi ex fedelissimi. Staffilata finale di Rampone che, nel condividere in pieno l’invito a presentare spontaneamente le dimissioni, evitando l’onta della sottoscrizione popolare per mandarlo a “qualche” casa, atteso che pare non ne abbia più una in paese, quanto all’evenienza paventata dallo stesso sindaco, che Rampone possa essere il suo successore, ribatte evidenziando che non ha mai avuto tale ambizione, ma in tutti i casi, ove mai dovessero costringerlo a “scendere in campo”, non si metterebbe mai in condizioni di essere contestato dai suoi stessi compaesani.