Caiazzo. Comune: Città Viva denuncia: maggioranza pigra?
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Caiazzo. Comune: Città Viva denuncia: maggioranza pigra? L’associazione caiatina “Città Viva†sostituisce l’amministrazione comunale redigendo proposte per il Piano-casa della Regione Campania, riferite al territorio caiatino. Sono state avanzate numerosissime critiche al piano casa in discussione presso il Consiglio Regionale della Campania tanto da sollecitare, addirittura, l’intervento, in virtù dell’art. 9 della Costituzione, del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Secondo gli esperti del settore l’attuale stesura del piano, approvato in Giunta, rappresenta una gravissima minaccia per il paesaggio, i centri storici e per l’assetto del territorio. La proposta della Giunta consente ampliamenti e sostituzioni dei volumi esistenti anche in zone soggette a vincolo paesaggistico, spodestando i comuni campani dei propri poteri di pianificazione urbanistica. La Regione Campania peggiora e travisa persino l’intesa Stato/Regioni del 31-marzo-2009 che prevede la regolamentazione degli interventi attraverso “Piani/programmi†definiti tra Regione e Comuni. Invece, il disegno di legge, fa piombare sui comuni campani deroghe ai loro piani urbanistici con facoltà decisionali espletate direttamente dai proprietari di ville. Inoltre si prevede la possibilità di sostituire volumetrie anche modificandone la destinazione d’uso, alterando scelte urbanistiche di esclusiva competenza dei comuni. La preoccupazione è di assistere ad uno stravolgimento del territorio campano già compromesso dalla speculazione edilizia. Diversamente in altre regioni d’Italia, per esempio in Regione Toscana, hanno approvato leggi che rispettano sia la Costituzione sia le prerogative dei Comuni. A seguito di queste proteste l’assessore Grabriella Cundari mediante un comunicato stampa del 14 luglio 2009 ha espressamente dichiarato che “è giusto approfondire il piano casa varato dalla giunta, individuare aspetti che possono essere chiarite e migliorati in modo da valorizzare il più possibile il lavoro che il Consiglio Regionale sta’ portando avantiâ€. Dunque, l’assessore all’urbanistica presso la Regione Campania, è pronto ad accogliere proposte e contributi da tutti, in particolare dai Comuni campani, al fine di avere un miglior piano possibile. L’associazione “Città Viva†di fronte ad una totale incapacità , da parte dell’attuale amministrazione comunale, di concepire idee pianificatorie per il territorio di Caiazzo, è pronta ad accogliere segnalazioni da parte dei cittadini e delle associazioni per proporre, al più presto possibile, sue proposte finalizzate ad individuare e regolamentare interventi per un piano-casa specifico e rispettoso per il nostro Comune. (Arch.Antonio Almaviva) * Conferenza Stato-Regioni Ed Enti Locali, Intesa 31 marzo 2009: Visto l’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003 n. 131, che prevede una possibilità per il Governo di promuovere la stipula di intese in Conferenza Unificata dirette, tra l’altro, a favorire l’armonizzazione delle rispettive legislazioni o il conseguimento di obiettivi comuni; Rilevata l’esigenza, da parte del Governo, delle Regioni e degli Enti locali di individuare misure che contrastino la crisi economica in materie di legislazione concorrente con le Regioni, quale quella relativa al governo del territorio; Visto l’accordo delle Regioni e degli Enti Locali in ordine alle esigenze di fronteggiare la crisi mediante un riavvio dell’attività edilizia favorendo altresì lavori di modifica del patrimonio edilizio esistente nonché prevedendo forme di semplificazione dei relativi adempimenti secondo modalità utili ad esplicare effetti in tempi brevi nell’ambito della garanzia del governo del territorio; Rilevata l’esigenza di predisporre misure legislative coordinate tra Stato e Regioni nell’ambito delle rispettive competenze; Governo, Regioni ed Enti Locali convengono la seguente intesa: Per favorire iniziative volte al rilancio dell’economia, rispondere anche ai bisogni abitativi delle famiglie e per introdurre incisive misure di semplificazione procedurali dell’attività edilizia, lo Stato, le Regioni e le Autonomie Locali definiscono il seguente accordo. Le Regioni si impegnano ad approvare entro e non oltre 90 giorni proprie leggi ispirate preferibilmente ai seguenti obiettivi: a) regolamentare interventi — che possono realizzarsi attraverso piani/programmi definiti tra Regioni e Comuni — al fine di migliorare anche la qualità architettonica e/o energetica degli edifici entro il limite del 20% della volumetria esistente di edifici residenziali uni-bi familiari o comunque di volumetria non superiore ai 1000 metri cubi, per un incremento complessivo massimo di 200 metri cubi, fatte salve diverse determinazioni regionali che possono promuovere ulteriori forme di incentivazione volumetrica; b) disciplinare interventi straordinari di demolizione e ricostruzione con ampliamento per edifici a destinazione residenziale entro il limite del 35% della volumetria esistente, con finalità di miglioramento della qualità architettonica, dell’efficienza energetica ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e secondo criteri di sostenibilità ambientale, ferma restando l’autonomia legislativa regionale in riferimento ad altre tipologie di intervento; c) introdurre forme semplificate e celeri per l’attuazione degli interventi edilizi di cui alla lettera a) e b) in coerenza con i principi della legislazione urbanistica ed edilizia e della pianificazione comunale. Tali interventi edilizi non possono riferirsi ad edifici abusivi o nei centri storici o in aree di inedificabilità assoluta. Le leggi regionali possono individuare gli ambiti nei quali gli interventi di cui alle lettera a) e b) sono esclusi o limitati, con particolare riferimento ai beni culturali e alle aree di pregio ambientale e paesaggistico, nonché gli ambiti nei quali i medesimi interventi sono favoriti con opportune incentivazioni e premialità finalizzate alla riqualificazione di aree urbane degradate. La disciplina introdotta dalle suddette leggi regionali avrà validità temporalmente definita, comunque non superiore a 18 mesi dalla loro entrata in vigore, salvo diverse determinazioni delle singole Regioni. In caso di mancata approvazione delle leggi regionali nel termine stabilito, il Governo e il Presidente della Giunta regionale interessata, congiuntamente, determinano le modalità procedurali idonee ad attuare compiutamente l’accordo, anche ai sensi dell’art. 8, comma 1, della Legge n. 131/2003. Entro dieci giorni dalla sottoscrizione del presente Accordo, il Governo emanerà un decreto-legge i cui contenuti saranno concordati con le Regioni e il sistema delle autonomie con l’obiettivo precipuo di semplificare alcune procedure di competenza esclusiva dello Stato, al fine di rendere più rapida ed efficace l’azione amministrativa di disciplina dell’attività edilizia. Il Governo e le Regioni ribadiscono la necessità assoluta del pieno rispetto della vigente disciplina in materia di rapporto di lavoro, anche per gli aspetti previdenziali e assistenziali e di sicurezza nei cantieri e la necessità di mettere a punto una procedura che garantisca trasparenza come, per esempio, quella utilizzata per lo sgravio Irpef del 36%. Il Governo si impegna, inoltre, confermando integralmente gli impegni assunti con l’Accordo sottoscritto con le Regioni in merito al sostegno dell’edilizia residenziale pubblica, ad avviare congiuntamente con le Regioni e le autonomie locali uno studio di fattibilità per un nuovo piano casa che individui, in aggiunta alle risorse dell’Accordo sopra indicato, e compatibilmente con le condizioni di finanza pubblica, risorse pubbliche e private per soddisfare il fabbisogno abitativo delle famiglie o particolari categorie, che si trovano nella condizione di più alto disagio sociale e che hanno difficoltà ad accedere al libero mercato della locazione.