Caiazzo. Nomade per forza, riposa al cimitero.
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Caiazzo. Nomade per forza, riposa al cimitero. Ma da vivo… Ha scelto l’ambito cimiteriale caiatino per riposare tranquillamente almeno qualche ora durante le afose notti di fine maggio il sessantacinquenne di Santi Cosma e Damiano, in provincia di Frosinone, che sembra nato per ribadire la veridicità dello storica locuzione latina “nomen omenâ€, traducibile in sorte segnata dal nome o meglio dal cognome che, nella fattispecie, in una parola sintetizza la drammatica storia di cui il nostro si dice vittima: Falso. Franco Falso infatti racconta di essere costretto a girovagare per racimolare almeno un tozzo di pane da quando, tornato dal Canada dove era emigrato negli anni sessanta, ha scoperto che il piccolo appezzamento di terreno ricevuto in eredità dal padre, sul quale intendeva costruire l’abitazione in cui trascorrere la vecchiaia, era stato venduto, a suo dire con artifici, da un fratellastro al vicino, che vi aveva già costruito una strada. A Vancouver l’uomo era riuscito a realizzarsi, dopo anni di duro lavoro in Germania e in Svizzera, mettendo su un’impresa di costruzioni che gli aveva consentito di racimolare la somma necessaria a realizzare il sogno di una vita: tornare al paese natio e trascorrere la vecchiaia dove era nato. Un desiderio che l’uomo aveva confidato anche al vicino, che gli aveva proposto la vendita del terreno in occasione di una delle sue periodiche rimpatriate ma dopo la sua partenza questi si sarebbe accordato con un fratellastro che,
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dichiarando di aver sempre coltivato quel terreno per oltre venti anni, lo avrebbe rivendicato per usucapione e quindi ceduto al vicino. Inevitabile la denuncia e l’avvio di una complessa vertenza giudiziaria, che avrebbe ridotto sul lastrico Franco Falso, che però del “falso autentico†si dice vittima, al punto da essere costretto a girovagare con una “Tipo†mezza sgangherata ma che per lui è tutto. Camera da letto, soggiorno, deposito, cucina, bagno e… farmacia. Già : per giunta l’uomo è seriamente malato, ma acquistare i farmaci diventa un problema serio, soprattutto quando i pochi euro racimolati in un giorno non bastano per acquistare un tozzo di pane e la benzina necessaria a spostarsi da un paese all’altro, sempre in cerca di nuovi benefattori, da quando il sindaco del suo paese lo avrebbe cacciato, a quanto riferito, addirittura in malo modo. Almeno per qualche giorno però il problema “mobilità †non si pone in quanto il viandante si è fermato, temporaneamente, nell’ambito antistante il cimitero di Caiazzo dove non solo può parcheggiare liberamente, ma anche stendere il materasso e riposare in pace, con e senza allegoria, nonché lavarsi l’indomani prima di riprendere il giro di case e negozi, contando sulla benevolenza innata dei caiatini e degli stessi visitatori del cimitero. Prima o poi però sarà costretto a cambiar aria, riprendendo la vita di ramingo per forza, finché non ritroverà il suo angelo custode, speriamo per lui non prima della pace eterna.