Caiazzo. Parcometri… salati.
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Caiazzo. Parcometri… salati. Riceviamo e pubblichiamo: “Gentile redazione non posso fare a meno di segnalarvi la seguente situazione perché credo si tratti dell’ennesimo spreco di denaro pubblico, peraltro fatto passare per mero affare da un collega (!) che ha predisposto la determinazione di pagamento in favore di una ditta già finita nell’occhio del ciclone per il chiacchierato appalto relativo alla sistemazione di varie postazioni semaforiche ed all’appalto della manutenzione dell’unica di fatto attiva, per la modica somma di un milione (di lire, perché l’affaire risale a quei tempi!) mensili a fronte della sola, eventuale, sostituzione di una lampada fulminata, naturalmente da pagare a parte. Come a parte sono stati pagati alla stessa, fortunata ditta, senza alcun raffronto dei prezzi, i lavori di sostituzione di parti della postazione al foro Boario danneggiate da ignoti e anche dalla ditta che ha ‘sistemato’ i marciapiedi, ma la spesa è gravata sugli ignari contribuenti caiatini, dei quali peraltro anche io faccio parte. Da addetto ai lavori mi capita spesso di venire a conoscenza di molte situazioni, in particolare appalti, acquisti o forniture a mio avviso al limite della legalità , o addirittura oltre, e se mi darete l’opportunità di denunciare il tutto, poco alla volta scopriremo il calderone, soprattutto ora che hanno indotto o costretto ad andarsene la segretaria, che non meritava tale affronto. In particolare credo che rasenti il codice penale la spregiudicatezza con cui è stato disposto l’acquisto di due parcometri per la modica spesa di quindicimila euro, pari a oltre trenta milioni, un anno di stipendio, definendo l’offerta vantaggiosa perché comprensiva, guardacaso, della manutenzione, proprio come i semafori rimossi poche ore prima del blitz, preannunciato, di ‘Striscia la notizia’, che probabilmente avrebbe indotto prefetto, magistrati e forze dell’ordine a muoversi già da tempo. Non sto a tediarvi sui costi di un parcometro, che tutti possono rilevare su Internet, ma ritengo doveroso evidenziare che il modello prescelto, Kienzle Hectronic PA/1, peraltro straniero, è obsoleto, tanto che la giunta comunale di Lugo, in provincia di Ravenna, con delibera 181 del 6 luglio 2005 ha disposto la rimozione e successiva vendita di cinque parcometri molto più avanzati, modelli PA/2, per quattrocento euro ciascunoâ€.