Caiazzo. Reddito di cittadinanza e contrasto alla povertà . Indigenti disperati per l’imperante burocrazia.
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Ora che i soldi ci sono, in un contesto civile -e cristiano-, non dovrebbero esistere “se†o “ma†per tentare di giustificare in qualche modo il ritardo nella mancata erogazione delle somme spettanti ai tantissimi indigenti -ormai in diritto, giuste graduatorie esecutive- di percepire mensilmente il corrispettivo di provvidenze studiate proprio per soccorrere le famiglie meno abbienti. E che invece restano giacenti in banca a produrre interessi, evidentemente, in attesa che il “burosauro†-mostro della burocrazia confermato col “no†alle riforme- venga debellato da qualche addetto che per sua fortuna ancora non sa cosa significhi non poter comprare neanche del pane. Ma la saggezza degli anziani insegna che nella vita non si può mai dire mai. Per quanto riguarda il “Contrasto alla Povertà â€, invocando l’anonimato, alcuni indigenti intendono denunciare attraverso la stampa di avere appreso che -sebbene dal Comune siano stati emessi venerdì 23, e per contratto avrebbero dovuto essere “definiti†entro tre giorni lavorativi- dopo circa una settimana i mandati relativi alla seconda mensilità non erano ancora in pagamento. E non è tutto: a quanto riferito, qualche solerte funzionario dalla mangiatoia ancora troppo bassa si sarebbe addirittura risentito quando, preso a cuore il problema di chi non aveva cosa far mangiare ai figli in tenera età , una persona sensibile si sarebbe “permessa†di telefonare ai vertici bancariÂ
rischiando addirittura -secondo il delirante, ignoto interlocutore- di essere denunziato per “violata privacyâ€. Di fronte a presunte vigliaccate di chi profitta del potere derivante dal trovarsi dall’altro capo della scrivania o di una semplice cornetta viene da domandarsi se i superiori ne sono infornati e cosa aspettano ad intervenire. Poco diversa la situazione inerente il “Reddito di Cittadinanzaâ€, per cui ugualmente i soldi giacciono in banca (sempre la stessa?) da tempo, anche se pare che mercoledì 28 i preposti dell’ambito con capofila il Comune di Piedimonte Matese abbiano finalmente adottato la determina (rectius: scritto una scartoffia) di ripartizione della somma fra i vari (31) Comuni che, a loro volta, potranno finalmente emettere i mandati relativi al primo mese. Ma in questo caso, se nella vicenda non dovesse mettere il naso qualche magistrato, sarebbe invitato a farlo fra qualche mese -quando riprenderà “Strisciaâ€- il collega Giuseppe Sangiovanni perché difficilmente il record potrà essere superato trattandosi di provvidenza studiata per sopperire al reddito d’inserimento, se la memoria non c’inganna, soppresso a fine anno 2004.