Caiazzo. Via Cozzi chiusa per monnezza.
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Caiazzo. Via Cozzi chiusa per monnezza. Turisti diretti al ristorante rinunziano per mancanza di indicazioni. Strada sbarrata senza alcuna indicazione alternativa; problemi anche per uscire con i veicoli parcheggiati al mercato coperto. Partenza in salita per il nuovo assessore all’ecologia che, appena dopo l’insediamento dovrà preoccuparsi dello smaltimento di un quantitativo incredibile di rifiuti accantonati all’imbocco di via Cozzi in attesa dello prossimo sblocco delle discariche o meglio della concessione anche ai casertani di smaltire la monnezza presso il sito provinciale di Ferrandelle, a quant’è dato saper riservato in via prioritaria ai napoletani. Ma il colmo si è verificato nella tarda mattinata di martedì quando numerosi automobilisti diretti verso via Stoneman, le aree contigue ed in particolare un noto ristorante, hanno trovato la strada sbarrata da ambo i lati da alcune transenne, oltre che dalle tonnellate di monnezza sversata anche sulla carreggiata, ma alcuna indicazione di un percorso alternativo. Se per i residenti il problema poteva anche non porsi, si sono trovati in difficoltà invece numerosi forestieri diretti proprio all’esercizio di ristorazione e che, a quanto riferito, dopo lungo girovagare per le strade rurali, qualche arrabbiatura e numerose imprecazioni nei confronti dei “responsabiliâ€, hanno deciso di cambiare aria, anche perché nauseati da quella pestilenziale che erano stati costretti a respirare a pochi metri dall’agognato ristorante. Problema che potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni qualora la situazione non dovesse sbloccarsi a strettissimo giro, anche perché con l’aumento della temperatura potrebbero verificarsi carenze igienico sanitarie molto più gravi di quelle registrate nei mesi scorsi, prima che l’ennesimo commissario intascasse fior di quattrini per “risolvere†il problema, alludono i maligni, alla napoletana, cioè senza chiudere il ciclo, colmando nuove discariche e inviando la “monnezza†in Germania, naturalmente a spese (ingentissime) dei contribuenti. E con immaginabile tornaconto dei vari gabellieri, in primis l’Equitalia, della cui società , a quanto si vocifera, senza che sia stato mai smentito, fa parte anche uno stretto familiare dell’incolpevole governatore che solo fra un anno potrebbe farci la grazia. Di andarsene, secondo le solite male lingue, nuovamente al Comune di Napoli, sempre che, col vento che spira a sinistra, gli riesca.Â