Piana di Monte Verna. Muore schiacciato dal treno.
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Orrenda fine per l’ottantacinquenne Cesare Matarazzo, preso in pieno dal treno 7864 intorno alle ore 7,15 di giovedì 28 febbraio mentre procedeva a piedi lungo la tratta ferrata che collega Sant’Angelo in Formis con Santa Maria Capua Vetere, dove l’anziano si era recato di buon mattino col treno 3001. In realtà si tratta di una mini corsa istituita durante il periodo scolastico espressamente per favorire l’afflusso studentesco verso Piedimonte Matese, da dove parte alle ore 5,40 e torna dopo circa due ore, facendo scalo nella stazione di Santa Maria Capua Vetere, dove, quindi, l’uomo sarebbe giunto intorno alle ore 6,30. Ma per la sua morte si prospetterebbe un giallo in quanto, secondo attendibile fonte, l’anziano era uscito di buon mattino per recarsi al centro Asl di Centurano, dove era stato convocato per una pratica pensionistica, ignaro che il treno da lui preso non raggiungesse neanche la stazione di Caserta. Dopo alcuni minuti, occorrenti al macchinista per il cambio di banco, infatti, il treno è ripartito alla volta di Pidimonte Matese e quando l’uomo se ne è accorto ha ben pensato di scendere alla stazione dell’Anfiteatro, prima fermata utile, ma ha mal pensato di raggiungere a piedi, lungo la tratta ferrata, nuovamente a stazione di Santa Maria Capua Vetere, da dove evidentemente  sperava di raggiungere Caserta con un altro treno, ignaro di recarsi con i suoi piedi all’appuntamento con la morte, rappresentata dal treno 7864 per Piedimonte, che intorno alle ore 7,10 si è trovato di fronte in piena curva. Nulla ha potuto per evitare il fatale impatto, quindi, il macchinista Gioacchino Coppola, ritenuto uno dei migliori e più equilibrati dell’Alifana, nonostante l’immediato azionamento della frenata rapida. L’anziano, infatti, che per problemi artritici solitamente procedeva reclino sul davanti, è stato colpito in pieno volto dal respingente del locomotore, fracassandosi il viso e la fronte e quindi cessando immediatamente di soffrire. Ne ha sofferto ancora per alcune ore, invece, il traffico ferroviario, rimasto bloccato in ambo le direzioni (in quanto a binario unico) per l’intera mattinata, prima in attesa dell’arrivo del magistrato di turno, che ha disposto il trasferimento della salma al laboratorio di medicina legale del nosocomio casertano; poi degli inquirenti, che a tardi sera erano ancora al lavoro, e infine della squadra preposta alla disinfezione del tratto interessato dall’impatto mediante getto di calce bianca. Al momento in cui scriviamo, in attesa dell’esame -immaginabile solo esterno- della salma, non è stata ancora fissata la data delle esequie, che saranno officiate nella chiesa parrocchiale da monsignor Giulio Farina, il quale ben conosceva l’anziano, come del resto tutti in paese, per i suoi modi autoritari che lo avevano portato spesso ad entrare in rotta di collisione con il Comune, in particolare circa il toponimo della strada in cui abita, dai documenti risultante via Cornieri, ma dopo varie discussioni, da lui ribattezzata via “del bordelloâ€.  Â